Qualifiche nel cassetto e tanti problemi organizzativi


Giornata solo per gli addetti ai lavori quella di oggi qui ad Augsburg con le gare di qualifica che ancora una volta si dimostrano non essere scontate per nessuno. Così nel kayak maschile resta fuori Sebastian Combot, Mateusz Polaczyk, il campione europeo tanto per capirci, e altri nomi come quelli di  Biazizzo, Popiela, Delfour e  Smolen devono passare per la seconda manche per poter accedere alla semifinale di domani. Nello slalom nulla è scontato e bisogna lottare su ogni porta senza mai perdere concentrazione o farsi prendere da cattivi pensieri che durante la discesa molte volte assalgono gli atleti. Così è stato per Zeno Ivaldi che paga un passaggio forse troppo azzardato, porta 12, in prima manche il 50, se pur dubbio, rimane anche dopo la protesta e la  motivazione è alquanto assurda: « dal video non si può decidere e quindi diamo valida la decisione di un giudice anche se gli altri due avevano assegnato il passaggio pulito». In seconda Zeno è veloce fino alla 17 e qui arriva il momento buio che lo porta a toccare le due porte  successive 18 e 19. Poi va lungo sulla 23 e il suo tempo più le 4 penalità non gli permettono di passare il turno, ma comunque è interessante capire dove sta il problema di un atleta che in allenamento dimostra sempre di valere molto.

Nelle donne in kayak fuori Lafont, Martinez e una Kaliska che ormai fatica pure ad arrivare al traguardo. Non concepisco perché una atleta del suo livello debba finire una carriera sportiva in questo modo. Stessa cosa dicesi per i tre volte campioni olimpici Hochschorner. Fuori anche Martikan e Jane nella canadese monoposto.
Tralascio la cronaca della gara che è riassunta bene da Jonny Lazzarotto sul sito della Federcanoa e mi soffermo sul alcuni aspetti che secondo me ci fanno capire molte cose di questa coppa del mondo che mi lascia sempre più perplesso sotto l’aspetto organizzativo che tralascia le pur minime regole per mettere gli atleti a loro agio. Entrate nell’area squadre e vi sembra di esser in una baraccopoli, spazzi ridotti, acqua che finisce alle 13 e poi passano due ore prima che nel frigo vengano messe ancora  poche altre bottigliette.  Non c’è un minimo di sensibilità per i protagonisti principali di questo evento. Salite al bar alle 13,30 per un caffè e vi dicono che è chiuso, il tabellone elettronico con i tempi è fermo sulla qualifica dei C1 anche durante la seconda manche delle donne e lo schermo con il video è ridicolo.I team leader passano molto tempo ad aspettare informazioni nell'area a loro riservata priva di monitor per continuare a seguire le gare. Sarebbe così facile creare un gruppo su WhatsApp e inviare tutto lì evitando così di farci perdere tempo in attesa del cartaceo che ormai non ha più senso di esistere.

Anche gli speaker sembrano sotto tono, peccato perché Peter Micheler amico e compagno di gare, sa come ravvivare il pubblico e la manifestazione, forse anche lui è rimasto sconsolato nel non avere comunque un grosso riscontro di presenze sul canale di Augsburg che comunque rimane sempre unico e speciale.

Domani l’entrata sarà a pagamento… staremo a vedere! Sono curioso anche per il simposio allenatori che l'ICF ha organizzato per la serata, sentiremo le novità e forse ci sarà la possibilità di dire anche la nostra... forse!

Occhio all’onda! 


Riccarda Funk studiando il percorso


La motivazione per la conferma del 50 alla porta 12 di Zeno Ivaldi
 
Una sala video deserta prima dell'inizio delle gare. Anche qui nessun confort per chi è costretto a passarci parecchie ore al suo interno. Baterebbe un frigo con delle bevande e magari una macchinetta del caffè.


Spalti decisamente vuoti nelle qualifiche.



Raffy che si concentra prima della gara. Oggi purtroppo non è andata molto bene per un tocco, ma soprattutto per un dolore muscolare che lo infastidisce da tutta la settimana.

Team Leader in attesa delle info che arrivano su carta!


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