Palesemente troppo forte

Per Ricarda Funk è partito tutto da qui...
Ora vi racconto com'è veramente andata la finale del kayak femminile qui agli "Oceania Championships". Non credete alle classifiche che sono state pubblicate perché noi eravamo presenti e possiamo testimoniare che sono state manomesse. Allora Riccarda Funk in finale non tocca l'acqua, com'è sua abitudine ormai in questi ultimi mesi considerando il fatto che da piccola deve esser caduta dentro la pozione magica di Panoramix e lo slalom per lei sembra essere un elemento chimico scritto nel suo DNA. Ferma il cronometro sui 99,52. Tanto per farvi una idea e inquadrare la dimensione di questa prestazione considerate che Benus vince la finale nei C1 con 97,36   più una penalità quindi 99,36. Secondo è Nicolas Peschier con 100,41! Bene nessuna donna seduta si era mai avvicinata a tanto ai colleghi maschi in C1. Passano cinque minuti, c'è un gran correre e un gran fermento, il cielo si scurisce, tuona lo stesso infinito  e a  quel 99,52 viene aggiunto  un salto di porta. La motivazione è chiarissima:  il tempo risultata essere antisportivo, la giuria si riunisce e decide per la massima penalità per la quasi 24enne teutonica che dopo un mese di Australia si mantiene bianca e candida come se avesse passato l'inverno chiusa in casa tra le sue montagne. Nessun segno di sole sulla sua bianchissima pelle, neppure in viso.
Anche agli "Australian Open"  avevano  provato,  durante la sua discesa di finale, a  spostarle palesemente la porta numero 17 e la povera Funk  fu costretta a risalire  e nonostante tutto ciò mise al collo l'argento. 
Tanto per la cronaca alla fine fanno vincere la gara alla Dukatova con il tempo di 105,09, seconda Fox 105,18 e terza Lawrence con 106,54.
Riccarda Funk comunque è una vera donna di classe, sul suo profilo di Facebook fa i complimenti alla vincitrice, dice di sentirsi bene e guardare al futuro con tranquillità e ne ha ben donde  visti i risultati e la sua infinita semplicità e classe. Mi viene il sospetto che lei sia come Zlatan Ibrahimovic: vincere l'avrebbe offesa (Raffy dixit).
Ros Lawrence esce di scena consolandosi con questa medaglia e portando dopo la gara i suoi nipotini in canoa perché le Olimpiadi le vedrà solo alla televisione. 

Un plauso ai C1 italiani, Colazingari e Cipressi entrambi in finale, come in finale il C2 Camporesi/Ferrari. Clara Giai-Pron sente il profumo di finale, ma è la prima esclusa. Ana Satila ha il tempo sulle braccia per essere protagonista fino all'ultimo, ma le 4 penalità la lasciano sulla collinetta a guardare le avversari per la finale e per prendere energia in vista del futuro ormai alla sua portata.

Oggi, nella notte italiana, semifinale e finale per K1 men e gara per C1 donne che come sembra rilegano nei buchi del programma. 




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Occhio all'onda!

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