K1 da favola

Il podio assoluto del K1 men da sinsitra Daniele Molmenti secondo classificato al centro Vit Prindis vincitore e terzo Peter Kauzer
I K1 uomini hanno tutti gli occhi avvelenati.
I k1 uomini si spingono sui muri come iene.
I k1 uomini infuocano  l'acqua se questo fosse mai possibile.
I k1 uomini vivono a stretto contatto con le porte, le sfiorano, ci parlano, ci girano in torno con la sublime delicatezza di un fiore e con la forza di leoni affamati da settimane.
I K1 uomini mi mettono agitazione e non mi fanno restare calmo quando assisto alle gare, mi prendono nel profondo e soffro quanto loro ad ogni discesa. Non che le altre categorie siano da meno, ma il modo con cui i K1 uomini devono affrontare la gara non lascia spazio a tentennamenti o esitazioni.
I K1 non possono pensare devono solo agire e mettere in pratica quello che maturano in ore e ore di allenamento tutto il resto viene da sé. Ho detto tutto questo perché oggi tra semifinale e finale ho goduto  parecchio perché ogni discesa ha rappresentato una forma di essenza artistica unica e se vogliamo irripetibile... o forse fino alla prossima gara!  Perché solo una  competizione ha la capacità di esaltare le massime prestazioni indipendentemente da che momento dell'anno l'atleta si trova.  Poi c'è il fatto che da queste occasioni si raccolgono mille spunti per iniziare già domani a lavorarci sopra. Mille idee tecniche che mi frullano nel cervello e che vedono la scintilla in questi artisti dell'arte dello slalom.
Per i risultati completi dei numeri vi basterà andare sul sito ufficiale degli Australian Open per vedere nel dettaglio tempi e posizioni oppure prendere visione di qualche cronaca di gara fatta a distanza. Io  posso solo ancora  fare due complimenti. 

Il primo è per  Vit Prindis che dopo l'incidente ai British Open del 2014 e la seguente operazione alla spalla con stop forzato per quasi un anno,  è tornato a gareggiare alla grande e a  vincere. Il ceco di Praga due anni fa aveva preso l'argento agli Europei a Vienna dietro al suo compagno di squadra Jiri Prskavec (oggi finito nelle retrovie in semifinale) e nello stesso anno aveva chiuso in seconda posizione pure la Coppa del Mondo dietro al tedesco Sebastian Schubert (anche per quest'ultimo la gara di oggi non è andato come sperato: il suo  93,68 non gli ha permesso di proseguire la gara fino alla fine).  Prindis è  entrato in finale con il  decimo tempo ed stato anche  l'unico atleta con una penalità, tutti gli altri 9 con zero. 
I secondi complimenti vanno ai tracciatori dei percorsi di qualifica e semifinale/finale e cioè a Billaut e a Smolen due colleghi tecnici che hanno fatto vedere come devono essere i percorsi di gara: veloci, con spunti tecnici e che offrono l'opportunità di esprimersi pure fisicamente. Speriamo che il buon Jean Michel Prono, non presente qui, ne faccia tesoro comunque di questa performance e che Schmidt e Aghulon prendano esempio per i prossimi Giochi Olimpici a Rio.

Archiviati anche gli "Australian Open 2016", da domani in acqua per proseguire gli  allenamenti sempre qui a Penrith in attesa delle gare per gli "Oceania Championships" dal 19 al 21 Febbraio.

Nel frattempo godetevi pure le foto di questi tre giorni cliccando qui


Occhio all'onda! 



Zeno Ivaldi (a sinistra nella foto) secondo classificato nei K1 U23 nella gara vinta da Michal Smolen e terzo Maturin Madore 
Zeno Ivaldi in azione in semifinale - foto di Rob van Bommel

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