L'albero e il fiume

Al fiume, qui a Tomazina, c'è un albero alto e quasi spoglio di foglie, ma con dei fiori rossi bellissimi. E' sopra una collinetta e guarda il fiume da molti anni, seguendone gesta e giochi d'acqua attratto come me da tanta forza ed energia. Quell'energia di cui avrei bisogno ora. L'albero offre sicurezza a chi lo ammira e gioia a me che contemplo le sue infiorescenze. Un rosso vivo e i petali ordinati lo rendono maestoso. Disinvolto nel dialogare lassù con il cielo. 
Oggi, prima delle gare, mi sono seduto al suo cospetto e assieme in silenzio abbiamo condiviso emozioni guardando il fiume. Gli ho raccontato che mio papà mi spingeva ad abbracciare gli alberi. Lui mi ha detto che lo sapeva e che ero stato fortunato ad avere qualcuno che mi insegnasse a fare ciò.  Poi mi ha detto che mi sentiva diverso dallo scorso anno e io gli ho detto che la vita cambia si invecchia e le cose e le persone subiscono trasformazioni inevitabili. Mi ha chiesto perché guardavo così il fiume e gli ho detto che lui accompagna la mia vita da sempre. Mi ha dato gioie e dolori, mi ha dato un lavoro e ha catturato, come me,  i miei figli. Mi ha insegnato a muovermi tra le insidie delle sue rapide e mi ha cullato e rasserenato nei momenti più difficili.  L'albero mi ha detto che quindi avevo mille ragioni per restare lì e ha aggiunto:  "prenditi tutto il tempo necessario", mi avrebbe protetto lui senza riserve e senza menzogne. Mi avrebbe offerto ombra e riparo e se mai l'avessi voluto un orecchio per ascoltare le mie parole che oggi non servono, ma forse un domani potrebbero ridarci amore e speranza, ma per il momento ascoltiamo solo la musica del Fiume.

Occhio all'onda!

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