Il classico lunghissimo venerdì di Coppa



Il tracciato di qualifica, disegnato da Xabi Etxaniz e Nik Smith, non ha creato particolari problemi agli atleti, ma non ha neppure entusiasmato il pubblico presente: tutto troppo scontato e se vogliamo troppo banale.  I due tecnici, rispettivamente il primo direttore tecnico per la Spagna e il secondo allenatore per la Russia dopo aver vinto l'oro olimpico con i suoi atleti inglesi nel C2 a Londra 2012, promettono però fuochi d'artificio per semifinale e finale. Per la verità, guardando la piantina, l'unico punto critico potrebbe essere quello sotto il ponte con la classicissima sponda da destra a sinistra, ma disegnare il percorso  è una cosa è poi vederlo in opera è tutt'altra musica.
Nel frattempo si è concluso anche il lungo venerdì di Coppa del Mondo dove si concentrano tutte le gare di qualifica per tutte le categorie. Ho visto un Florence scatenato e il suo 90,45 gli sarebbe valso l'ottavo posto nella prima manche di qualifica nel K1 men! Non male per il britannico che a bordo canale è seguito dai genitori, sempre presenti, e particolarmente eccitati. Nella canadese poi tutto nella norma se non il fatto che Jure Lenarcic deve fare anche la seconda manche, migliorandosi di ben sei secondi  per passare il turno. A noi brasiliani è rimasto un po' di amaro in bocca sfiorando la semifinale con Leonardo Curcel che ha fatto lo stesso tempo, 101,79, dell'irlandese Liam Jegou, ma passa quest'ultimo per aver fatto meglio nella prima discesa. Peccato perché la semifinale era propio alla sua portata.

I Kappa uno uomini non si sono esposti più di tanto e quasi tutti i big hanno fatto lo stretto indispensabile per passare in semifinale. Tre però le  sorprese: l'eliminazione di Martin Halcin, Michael Smolen e Mateusz Polaczyk che non sono mai stati in gara. Combot mi è piaciuto con uno stile pulito e con una barca che corre sempre. Per nulla si è portato a casa la vittoria nella prima manche e la tranquillità di preparare al meglio la semifinale di domani. Anche qui Brasile bene con Pedro Da Silva che nonostante i 4 secondi di penalità accede diretto nella fase successiva grazie ad un gran tempo di manche: il secondo per la precisione.

Mi sono poi divertito a guardare la discesa di Maialen Chourraut che con 93,34 ha messo in fila le avversarie. Questo tempo senza la penalità le avrebbe regalato anche la qualifica fra gli uomini, considerando il fatto che è ad un 5,3% da Sebastien Combot!  Non male per l'atleta di casa che tra una discesa e l'altra corre dietro alla figlioletta.  Tra le donne qualificata anche Ana Satila che gara dopo gara sta acquisendo esperienza e consapevolezza dei suoi mezzi.

Poche le donne in ginocchio che escono di scena, tutte le migliori le ritroviamo domani per prendere una finale e sarà battaglia visto che il livello in questa specialità sta crescendo parecchio con passi da gigante. 

Nel C2 non bisogna dare mai nulla per scontato e se non ci credete chiedetelo ai cechi Kaspar/Sindler che in prima manche hanno due tocchi e un 105,09 di tempo. Poi in seconda manche fanno registrare il secondo miglior tempo di gara con 99,78.  Il Brasile ritorna in semifinale dopo che l'anno scorso avevamo centrato l'obiettivo due volte.

Domani semifinali e finali per C1 uomini e donne e per Kayak uomini. Si conclude qui questa lunga giornata di quarta prova di Coppa del Mondo. Il video della demo per semifinale ce lo siamo dovuto fare da soli perché i cameramen della televisione avevano superato le otto ore di lavoro filate! Cosa dovremmo dire e fare  noi se dovessimo rispettare questi orari?

Prima di andare a cena però voglio dire anche due parole sulla cerimonia di apertura di ieri sera che qui a La Seu d'Urgell riserva sempre belle sorprese. In questa edizione spazio alla tradizione della torre di uomini per far sventolare la bandiera dell'ICF e della Federazione Spagnola di Canoa. Una antica e tipica tradizione catalana - castellers - che inizia nel diciottesimo secolo e sono state dichiarate patrimonio immateriale dell'umanità dall'UNESCO nel 2010. Bello ed emozionante come sempre.

Occhio all'onda! 




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