Giallo nel K1 men e assegnate le prime tre Coppe del Mondo 2015 a Kauzer, Benus e Fox


Ci sono! Finalmente ho trovato una cosa negativa per questa finale:  il manifesto è decisamente brutto. C'è da dire però che l'impatto mediatico è forte considerando il fatto che questo poster è presente ovunque nella bella cittadina in Aquitania  nei Pirenei del Sud.  Città natale di Enrico IV di Borbone  che nacque qui nel 1553. Me lo ricordo dai libri di scuola con il soprannome  "Il Grande" o "Vert Galant" per le belle cose che regalò alla Francia. Sul poster c'è la campionessa olimpica Emilie Fer e non mi piace la postura dell'atleta, non mi piace  neppure vedere in fronte a lei una porta da slalom che evidentemente si muove, ma a parte ciò e a parte un tempo praticamente invernale nella giornata di venerdì tutto è magnifico e questo bisogna riconoscerlo ai francesi e in particolare  all'amico Christophe  Prigent, Competitor Manager che con la moglie Agulhon Marianne sanno essere perfetti in tutto.

Ma veniamo alla lunghissima giornata di gare  partendo dalle semifinali delle canadesi monoposto dove abbiamo goduto per le prodezze di un Fabien Lefevre che ha dominato e soprattutto giocato con  un tracciato decisamente complicato e difficile. Lui su queste acque ci va a nozze e la sua maestria nel guidare la sua "Transfor-mobil"è unica. Poi in finale si perde esagerando nell'entrata della risalita 11 e finirà ultimo in finale.
Chi invece fa un vero miracolo e Pierre-Antoine Tillard che  riesce a mettere a segno una gran prova in finale sbagliando nulla. Per la verità lui qui pagaia molto bene considerando il fatto che ha vinto le prove di selezione in aprile e su questo canale è di casa.  Matej Benus tenta di replicare, ma riesce solo a limitare i danni a 0,53 dal nuovo idolo in casa Francese che entra in finale con 2 penalità e con il nono posto. Per la verità il 29enne francese in passato non si era mai distinto e questa per lui costituisce la prima vera grande vittoria che regala ovviamente  al numeroso un pubblico presente. In Francia la canoa è sport nazionale molto seguito. Alla cerimonia di apertura era presente pure il Ministro dello Sport!
Per lo slovacco Benus questa medaglia d'argento significa moltissimo non solo per il fatto che  gli consegna nelle mani la Coppa del Mondo 2015 nella specialità della canadese monoposto, ma soprattutto gli serve per prendere punti utili nella corsa per Rio 2016 a spese di un Martikan che ai microfoni dopo la semifinale dichiara che per lui fino a questo momento si è solo tratto di fare un allenamento e la gara è solo la finale. Il due volte campione olimpico poi è molto freddo pure quando gli chiedono che cosa significa gareggiare senza vedere al via Tony Estanguet: "non è cambiato nulla" risponde Martikan e se ne va avendo cura che la sua canoa non venga appoggiata male al suolo... l'unica vera cosa che per lui ha un valore!

Cosa volete che vi dica della semifinale e finale delle donne in C1? Se non sottolineare il fatto che tanta gente si riempie la bocca dicendo che  questa specialità ha lo stesso valore delle altre e poi per sostenere questa tesi disegnano tracciati dove si va in finale con distacchi abissali e si vincono medaglie se non si saltano porte. Brava comunque Nuria Vilarruba che vince su Jessica Fox. Quest'ultima si riprende la Coppa del Mondo che aveva già vinto nel 2013 e contenta si concentra per preparare la qualifica nel kayak.

Nella  finale dei kayak uomini ci sono tre sloveni e solo un francese che non è Boris  Neveu,  ma Vivien Colober... forse basterebbe per far vincere ai transalpini la seconda medaglia d'oro in tre gare, come era apparso alla fine della finale. Poi  tutti stupidi quando  a pochi minuti prima delle premiazioni  scopriamo  che al francese viene dato un 50 alla porta 17 dopo che gli sloveni avevano presentato protesta; mentre a  Delfour viene tolto una penalità.  Quindi riassumendo  Peter Kauzer vince la gara e si aggiudica la sua terza  Coppa del Mondo dopo quelle del  2009 e  2011, secondo il belga Mathieu Doby e bronzo a Lucien Delfour.
Bravo lo sloveno che è decisamente in ripresa a cinque settimane dal mondiale di Londra, giusto in tempo per non perdere il treno olimpico. 

In finale c'è anche Daniele Molmenti che finisce sesto come lui stesso ci ricorda: che stia scaldando i motori per la selettiva olimpica di Londra?

Il resto del sabato è dedicato alle qualifiche di cui magari scriverò più tardi o domani o addirittura soprassediamo, tanto più o meno passeranno il turno sempre gli stessi equipaggi e donne!

Occhio all'onda!


Il resto del sabato dedicato alle qualifiche di cui magari scriverò più tardi

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