Sequenza di pagaiata dopo una risalita

Nello slalom la porta in risalita riveste sempre più un ruolo determinante al fine di conseguire un buon risultato. Tornarci sopra spesso e volentieri è necessario in molti lavori tecnici, ma soprattutto è fondamentale capire dove intervenire per migliorare, altrimenti si rischia di allenare un gesto errato. Più osservo gli atleti allenarsi e gli allenatori ad allenare mi accorgo che si pone troppa attenzione e cura nel come affrontare la porta in entrata e spesso e volentieri ci si dimentica lo scopo finale di una gara e cioè arrivare al traguardo il prima possibile. Si pensa molto e ci si allena anche molto su come impostare la risalita e di come guadagnare metri preziosi in entrata e magari poi si risalgono metri per uscire dalla stessa prima di andare ad imboccare la porta successiva.  Si è disposti a prendersi molti rischi in fase di entrata, tagliando  sul palino interno, e non si è disposti viceversa ad accorciare la traiettoria in uscita, ma soprattutto scatta un meccanismo, in fase di uscita, che è quello di mettersi in attesa per "godersi" quanto fatto precedentemente! In realtà propio questo momento, fisiologicamente e mentalmente necessario in un tracciato di slalom, dovrebbe essere associato al momento di entrata in cui la barca, una volta impostata, può godere dello scorrimento dato dalla pagaiata e dalla velocità di entrata che presto si trasformerà in rotazione e successiva in spinta di uscita. Una volta che la canoa ha roteato bisogna lasciar correre la punta verso valle e aiutarla con una pagaiata nel senso opposto dell'aggancio. Usualmente invece è consuetudine dopo il "Duffek" dare ancora una pagaiata sullo stesso lato quasi riportando la punta a monte con l'idea di prendersi tempo e sicurezza prima di proseguire la discesa verso la porta successiva. 

La sequenza corretta in una risalita a sinistra:

- duffek che si sfila e si adatta all'angolo di rotazione della  

  barca
- palata a destra con forte spinta di piedi (la ricerca è 

  quella di sentire la pala particolarmente dura da tirare) e
  questa pagaiata diventa  il primo colpo di una sequenza di 
  pagaiate successive. 

La sequenza errata in una risalita a sinistra:

- duffek statico
- estrazione del duffek con punta ancora verso monte
- pagaiata sullo stesso lato del duffek

Mi monta una rabbia furibonda quando i miei atleti si fermano dopo aver tirato l'aggancio (Duffek) o si fermano se ritengono che l'entrata non sia  di quelle super veloci e spettacolari. Io per abitudine faccio finire sempre i percorsi non su una risalita, ma su una porta in discesa, come normalmente avviene quando si taglia il traguardo di una gara. Di norma anche prima di una risalita piazzo una porta in discesa perché, come si suol dire, i problemi non arrivano mai soli!
E' chiaro a tutti che l'impostazione di una risalita è fortemente condizionato da ciò che ci sta prima e da che cosa ci sta dopo oltre al fatto delle condizioni di acqua. In questo caso noi stiamo analizzando quella che si può considerare una risalita tipo classica con un approccio diretto e con una uscita chiara verso valle.
In sintesi mi permetto di dire che dopo l'aggancio nella stragrande maggioranza dei casi il colpo successivo deve essere un pagaiata sul lato opposto per rientrare il più velocemente possibile nella condizione ideale di pagaiare verso il traguardo!

Occhio all'onda!

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