Mondiali con sorpese nel Kayak in rosa

E siamo arrivati a parlare delle donne in K1.  Ho già scritto molto sulla vincitrice che è stata la vera protagonista in rosa di questi mondiali. Abbiamo però la possibilità di fare un'analisi più in generale su questa categorie e diciamo subito che la media delle finaliste è stata  di 28 anni e pochi mesi. Mentre per le medaglie l'età si abbassa di un anno.
Si vince la qualifica (Maialen Chourraut) con un 13,35% dal miglior K1 uomini (Boris Neveu)  e si accede in semifinale con un distacco dalla prima classificata del 6,60% (Veronika Vojtova). La vincitrice della semifinale (Jessica Fox) ha un distacco del 15,16% dal primo K1 men Lucien Delfour e l'ultimo tempo utile ha un distacco dalla prima donna del 3,80% (Bethan Latham). L'oro  (Jessica Fox) si mette al collo con un 10,88% di distacco del primo k1 men (Neveu) e si prendono medaglie con un distacco dello 0,10% e del 4,45% dalla vincitrice di categoria.
Ci sono 7 nazioni in finale. Germania ne piazza tre, Great Britain due e poi una per Australia, Francia, Repubblica Ceka, Austria e New Zeland.
Le sorprese in negativo più eclatanti sono state l'eliminazione in semifinale della campionessa del mondo e olimpica in carica Emilie Fer, del bronzo olimpico di Londra 2012,  Maialen Chourraut che aveva vinto la quarta gara di coppa del mondo, se pur in casa, e aveva passeggiato in qualificata conquistando  però la prima posizione e Jana Dukatova che aveva centrato tutte e 5 le finali in coppa del mondo. Come lei solo l'austriaca Kuhln che  vince la overall su tutte e porta a casa la sua prima coppa del mondo dopo i due titoli iridati nel 2010 e 2011. Fuori addirittura in qualifica la bi-campionessa olimpica Elena Kaliska, già campionessa del mondo nel 2005 e al suo attivo ben 6 coppe del mondo. 
La francese Fer sembrava dovesse essere inghiottita dai vortici artificiosi del canale di Deep Creek ogni volta che metteva la pala in acqua. Tocca la risalita 8 e poi perde una vita nel traghetto per prendere la risalita successiva numero 9. Nell'onda di metà percorso si  perde e quando entra in retro alla porta 15 sembra chiedersi che cosa ci sta facendo lì!  La sveglia arriva con una puntata  sul palino di destra della porta 16 e lì si capisce che sarà dura se non impossibile passare in finale. Per avere la conferma di quanto sopra detto basta aspettare la porta 19 che tocca e che le consegna la certezza di essere eliminata. Lo stesso Courinier, suo allenatore e compagno di vita, non corre più passeggia e inizia  a pensare a che cosa dovrà dire alla sua "amata" atleta per consolarla di questa figuraccia dopo tante aspettative.  La spagnola in semifinale sembra essere molto appesantita e la sua canoa ne risente, non scorre come sa fare solitamente. Il suo tempo è altissimo e anche senza la penalità alla 5 in risalita non avrebbe raggiunto al finale. La slovacca è veloce in tutta la prima parte, ma  si perde alla 19 per poi andare a toccare la 21 stupidamente. Lei registra il tempo di 123,92. Con 123  ci sono ben sei atlete, tra loro la differenza è solo di qualche decimo:

  8^ -  Fiona Pennie 123,25
  9^ -  Melanie Pfeifer 123,27
10^ - Betham Latham 123,47
11^ - Ana Satila 123,53
12^ - Aleksandra Perova 123,82
13^ - Jana Dukatova 123,92


Le prime tre passano e le prime due prenderanno medaglia. Le restanti tre guardano la finale da bordo pista! 

Se noi prendiamo in esame i risultati relazionati alla nazione possiamo dire che i francesi sono stati decisamente fuori dalle loro aspettative considerando anche che Nouria Newman, vice-campionessa del mondo, ha mancato l'appuntamento con la finale. Altra delusione arriva dalla Spagna che aveva tutte le potenzialità per fare molto bene con le donne. Altra delusione con la Slovenia, male sia Eva Tercelj (18esima) che Ursa Kragelj (28esima). Mentre Polonia, Stati Uniti e Canada praticamente non si sono viste eppure ci si aspettava tanto da Dana Benusova oggi signora Mann. Cresciute molto bene invece New Zeland con Lukas Jones allenata da alcuni anni da Walsh che fu un  grande k1 e che oggi dimostra pure di essere anche un eccellente allenatore. Note positive anche per il Brasile che con Ana Satila, 11esima con 4 penalità, ha fatto un gran salto verso la parte alta della classifica in una specialità che sempre di più si arricchisce di tanti nomi di valore e nulla più è scontato. La conferma ci arriva anche dalla Coppa del mondo. Infatti su 50 finaliste abbiamo 27 atlete  in rappresentanza di 11 nazioni, quindi un 54% di new entry.


Occhio all'onda!  

Jana Dukatova grande delusione ai mondiali 2014

Lukas Jones la piacevole sopresa 2014 del panorama mondiale
 
Maialen Chourraut in azione, sulla sinistra con le mani rivolte al cielo Xabi Etxaniz il suo allentore e il padre di sua figlia



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