Team Giovani Speranze test fisici o gioco?


Rimango letteralmente stupefatto nel leggere il programma di lavoro previsto per il "Raduno Team Giovani Speranze" presentato nella circolare di convocazione del 13 agosto.
Il tecnico nazionale per questo settore è stato nominato, dopo anni di assenza, lo scorso giugno e cosa ti propone? Un incontro di 4 giorni a Marlengo con due sessioni in canoa per giorno più corsa e lavori in palestra. Stiamo parlando di giovanissimi atleti che vanno dai 12 ai 14 anni ai quali verrà proposto pure di fare un test sui 2.000 metri di corsa e sulle due porte in acqua piatta. Tutto questo a due giorni dal campionato italiano ragazzi e dalla gara nazionale allievi e cadetti. Mi domando quali sono i criteri per proporre questo tipo di attività e quali sono gli obiettivi. Per ogni fascia d'età ci sono dei veri e propri principi da rispettare senza saltare nessuna tappa formativa per una crescita sportiva agonistica che deve guardare ad un risultato solo nel pieno della maturità fisica se si vogliono raggiungere i massimi traguardi.

Viceversa mi ero caricato di emozione nel vedere qualche tempo fa le foto di Francesco Salvato che aveva fatto proposte molto interessanti ai suoi giovani allievi esaltando la propriocettività, la destrezza, la velocità e l'acquaticità. Mi è scesa pure qualche lacrimuccia nel vedere il "vecchio" saggio (Checco passami l'aggettivo che va letto nel suo puro significato di persona che ha lunga pratica e conoscenza) che alla sera incantava i suoi allievi con racconti e letture sui fiumi e avventure canoistiche.  Certo lui ha più una visione della canoa amatoriale, turistica e d'alto corso, ma l'approccio per un giovane deve essere proprio questo e non certo con cronometro e test fisici.

Secondo il mio modesto parere, seguendo l'esempio con cui ho cresciuto i miei atleti che poi hanno conquistato medaglie ai campionati del mondo ed europei di categoria e non solo, io punterei a quest'età più su una proposta legata allo sviluppo dell'equilibrio e della velocità oltre ovviamente a tutti gli aspetti legati  alla sicurezza che nel nostro sport diventa un elemento determinate per sé e per gli altri. Oltre ovviamente agli aspetti prettamente ludici del nostro amato sport, che sono tanti e che possono dare le vere soddisfazioni e motivazioni. Destrezza, acquaticità e conoscenza storica gli altri elementi che proporrei ai giovani approfittando della loro età per fissare le basi per un futuro costruito non sulla forza fisica, ma sulla sensibilità neuromuscolare. C'è ancora  però chi, a quanto pare, punta tutto sulla forza e sui riscontri cronometrici pur di avere nelle mani qualche dato inutile da sbandierare! Dispiace constatarlo vista l'evoluzione del nostro sport, delle metodologie di allenamento giovanile e dei suoi atleti migliori. Basterebbe conoscere il passato di alcuni di loro per rendersene conto e fare proposte adeguate ai tempi e alle reali necessità.

Occhio all'onda! 
    


fonte facebook della pagina di Free Flow Kayak


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