Oceania Slalom Championships e Sochi 2014

Gaia era la lontra che pagaia ed era la mascotte dei campionati del mondo del 1993 in Val di Sole.  Un simpatico animaletto che ama stare nell’acqua sguazzando nelle  rapide per procurarsi il cibo quotidiano. Anche Robin Jeffery, chiamato dagli amici con il nomignolo di “otter” lontra per l’appunto, in acqua ci sta molto volentieri per coltivare il suo goal (per dirla all’inglese): vincere una medaglia d’oro ai giochi Olimpici... ambizione e sogno di molti!

Questo ancora 26enne, ne farà 27 il prossimo 25 agosto e nato in Sud Africa, oggi, per noi già ieri per loro, ha vinto le gare di qualifica degli Oceania Championships sia in C1 che in C2.
Nella specialità individuale ha piegato personaggi del calibro di Matej Benus e di Franz Anton con una seconda manche pulita e veloce ad un 5,6% dal miglior k1 che è Etienne Daille. In C2, in coppia con Ethan Hodson (classe 1990), è rimasto davanti a C2 come quello degli slovacchi Skantar/Skantar o dei tedeschi Anton/Benzin. Il loro 17,7% di distacco, sempre da Daille, testimonia la buona prova messa in scena.
Ora mi chiedo se le cure di un certo Nick Smith stanno già producendo i loro risultati e se fosse così che cosa sono in grado di fare questi due atleti in vista del futuro? Verranno portati ai campionati del mondo nonostante che la loro federazione stia facendo una guerra contro l’ICF per sopprimere questa specialità? Staremo a vedere.
Ora sappiamo tutti che le gare di qualifica sono gare tattiche, tanto più quando la prova non è combattuta per passare il turno, ma l’aussie in ginocchio, oggi/ieri gareggiava anche per prendersi un posto in squadra nazionale dopo essere andato male un mese fa nelle prime gare di selezione e cioè agli Australian Open. Ma, come diceva sempre mia nonna in relazioni ai miei amori giovanili, “se son rose fiorirano” quindi...  staremo a vedere il proseguo di questa edizione 2014 degli Oceania Championships, una sorta di campionato europeo o Pan-America Championships, per tirare le somme.
 

Nelle altre categorie la solita Jessica Fox vince con mezza pala e con la doppia pala. Nei K1 uomini attesa per vedere i tedeschi all’opera in semifinale e finale, ma che per il momento restano con le carte da gioco ben coperte. La gara ci fa fare anche una analisi basata sulle statistiche della crescita delle donne in gionocchio rispetto al k1 femminile. Ma per non annoiare troppo per il momento guardiamo a Sochi e al caso del giorno e cioè all’ondata di proteste rivolte alla vincitrice della gara di artistico nel pattinaggio ai Giochi Olimpici. Sono stati in molti a gridare allo scandalo, ma ahimè in questi momenti sono tutti grandi professori di pattinaggio e di abbigliamento anche se magari non hanno mai visto una gara prima. Tipico atteggiamento di noi italiani. In sostanza però guardando a rallentatore la gara dell’indiziata numero uno e cioè di Adelina Sotnilova e ascoltando un grande giornalista sportivo che da sempre segue questa disciplina Massimiliano Ambesi si capisce che quanto deciso è corretto. Ambesi  spiega punto per punto la giusta valutazione della giuria. Quindi niente di cui sorprendersi, anzi a piena ragione l’oro a chi è stato dato. Se ciò non bastasse  andare a vedere un’altra analisi fatta da un autorevole giornale come il “New York Times” e redatta da una sfilza di professionisti da far paura. Quindi prima di lanciarsi con le valutazioni tecniche cari amici e anche care colleghe fate attenzione!

Secondo appunto quotidiano: il Festival di San Remo che ha avuto nella sua terza serata un solo grande protagonista e cioè Renzo Arbore e la sua musica. Non aggiungo altro se non suggerirvi di seguire il dopo festival su “Webnotte”

Occhio all’onda!

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