Tutto da rifare




C’è un momento nella giornata di gare che ti lascia il segno in modo indelebile  ed è quando, dopo aver analizzato per l’ultima volta il percorso con i tuoi atleti individualmente, ti trovi ad incrociare  i loro sguardi. In quel momento vorresti che il mondo si fermasse, vorresti sederti sulla riva del fiume e rassicurarli che tutto andrà bene e che i loro sogni di finale non tarderanno a realizzarsi.  Vorresti trasmettere loro tutte le tue energie, vorresti salire con loro sulla barca per condividere quelle paure che leggo nei loro occhi. Paure costituite da passaggi di porte, da onde da cavalcare che diventano però anche gioie da vivere. La vita com’è... ricerchi una  sensazione per molto tempo e poi quando ci sei ti verrebbe da mollare tutto. Va beh! bando alle malinconia  e alla filosofia per lasciare spazio alla cronaca. 

Finale donne sedute con tre austriache, due australiane, due slovene, due tedesche, pardon una tedesca e una italiana e una slovacca. 
La prima a partire Rosalyn Lawrence, seguita da Stefanie Horn. La prima scende con molta determinazione e la sua entrata in gara è ottima. Ferma i cronometri 120,13 che ci fa capire che è un tempo di tutto rispetto. 
La seconda salta troppo al centro e si trova fuori dalla 1 deve risalire per entrarci, all’intermedio perde 5,92 dall’australiana. Ritardo che aumenta nel secondo split di oltre tre secondi. La brava Stefani sembra non essere in sintonia con l’acqua, tocca poi anche la 19 entrando e finisce con un tempo di 133,41, ben lontana dalla provvisoria leader di classifica. 
Violetta Oblinger è rientrata alle gare dopo una lunga assenza dovuta alla nascita  del secondo figlio, sembra molto motivata e fisicamente pronta.  
Al primo riferimento cronometrico viaggia con un ritardo poco inferiore al secondo. Nelle porte a “ski” è molto brava e agile  tanto da arrivare al secondo intermedio in vantaggio di 0,41 su Rosalyn. Prosegue bene pulita e soprattuto con l’acqua. La maternità sembra averle fatto bene anche canoisticamente parlando. Sullo scatto finale ci dà dentro l’anima e ottiene il miglior tempo provvisorio 118,60. 
Alle spalle dell’austriaca la campionessa del mondo del 2009 Jasmine Schornberg  che inizia male con una frenatona al salto. All’appuntamento con il cronometro perde 1,88 che aumenta  a 3,31 al secondo riferimento. E’ lenta la bella teutonica e non brillante come il suo solito. Chiude in netto ritardo con 123,98 a 5,38 dalla Oblinger. 
Viktoria Wolffhard è  la prossima che si presenta sul cancelletto di partenza. Il bronzo continentale fa retro la porta numero 1, ma non perde molto. Riesce a salvare miracolosamente la combinazione 3/4/5, se pur lasciandoci nel dubbio sul passaggio della 4. Il ritardo di 0,57 all’intermedio le dà fiducia.  La giovane austriaca rimane concentrata anche nella parte centrale, ma perde visibilmente finendo lunga alla 16 in risalita. Salta bene sull’ultimo salto, ma nulla  può contro l'esperta  compagna di squadra, bronzo olimpico 2008, e chiude in 121,5. Terza. 
E’  tempo della Dukatova campionessa del mondo 2006, tutta in bianco e con pagaiate lunghe ed eleganti. Tocca la 6 in entrata poi sbaglia ancora alla 10... la slovacca di Bratislava  non è in giornata! Il suo tempo finale è molto lontano da una Violetta Oblinger-Peters che inizia a credere di poter mettersi al collo una medaglia in questo suo rientro ufficiale alle gare. 
La tensione aumenta sugli spalti con la partenza della slovena  Ursa Kragelj. Entra in gara non benissimo, ma recupera già dalla 2. Bene combinazione 3/4/5 con un pubblico festante e strombazzante. 0,89 il ritardo al primo riferimento. La slovena però sembra affaticata e anche al salto sotto il ponte finisce lunga. E’ decisamente dietro. Violetta nello spazio riservato al leader di classifica saluta con la manina le telecamere.
Eva Tercelj è la seconda slovena in gara. Stesso errore della compagna al salto. Il pubblico non cessa però di fare il tifo anche se l’atleta di casa è in ritardo. Un tocco alla 8 che non solo le costa due secondi, ma le fa perdere grinta e decisione. Finisce con 126,14 toccando pure la 18 e la 19.
Corinna Kuhnle sulla sua canoa blue e nera con tanto di sponsor salta malissimo e finisce a sinistra della 1. Per lei si perdono qui le speranze di gloria. Ritardo al primo intermedio di 14,05 uguale gara finita! E il sorriso dell’Oblinger è decisamente più contento. 
L’ultima a partire è la trionfatrice delle ultime tre gare  di Coppa del Mondo in C1 e cioè Jessica Fox. L’australiana di madre francese e padre inglese però si perde tra la 3 e la 4: erroraccio!   Gloria a lei per aver avuto la volontà comunque di risalire e continuare imperterrita la sua finale, senza darsi per vinta. Tanti suoi coetanei e anche qualche campione dovrebbero capire l'importanza di questo gesto. 


risultati della prima finale annullata
Podio quindi con due austriache, oro a Oblinger, bronzo a Wolffhard e argento a Lawerence. 
Bene questa la prima versione della finale, ma in realtà tutto questo non vale più! Infatti a giochi fatti  si scopre che una centralina che regola il livello d’acqua è andata in tilt. Sembra che alcune donne siano state penalizzate. Quindi cosa fare? Si rifà tutto! 


classifica finale per la Coppa del Mondo nel k1 donne
Oblinger all'arrivo dopo la finale ripetuta
La classifica che conta per la Coppa del Mondo, una volta rifatta la finale sarà: prima Jessica Fox su Corinna Kuhnle e bronzo a Eva Tercelj. 
Quarta Violetta Oblinger la vincitrice della prima discesa che all’arrivo della seconda "finale" scarica  tutto il suo disappunto e la tensione accumulata per questo fattaccio mostrando alle telecamere il dito medio della mano destra...tanto contenta non è. Come non lo erano gli Skantar in C2 al loro secondo arrivo dopo che avevano vinto la finale numero 1!








Dei C2 vi aggiornerò più tardi, devo impacchettare tutto e andare a Bratislava dove  ci aspetta la finale di questa Coppa del Mondo 2013

Occhio all’onda! 

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