Velocità personale! Banalità?

Questa sera dopo aver accompagnato a scuola Zeno e gli altri ragazzi mi sono fermato al Super Max in rua Edmundo de Barros sulla strada per tornare alla Pousada. Dovevo comprare pane, prosciutto e formaggio per la colazione di domani mattina. Edmundo de Barros era un ufficiale brasiliano che nel 1897 definì il parco delle cascate do Iguaçu, subito dopo che Argentina e Brasile avevano marcato i confini. La strada è un continuo sali e scendi che ti porta diritto in avenida Paranà. Al Super Max finalmente ho trovato terriccio e alcuni vasi per le mie piante grasse che da diverso tempo mi imploravano per avere più terra e soprattutto un appoggio più consono alla crescita che in questi ultimi periodi è notevole. Arrivato alla Pousada mi sono dedicato al giardinaggio da camera! Ora le due piantine succulente sono state divise e ognuna ha un suo vaso e una sua collocazione, una sul tavolo e l’altra sul davanzale della finestra. Considerando poi il fatto che al Super Max avevano le roselline in promozione ho pensato bene di approfittarne.
Domani si va a Piraju, 800 km. a nord di Foz ad ovest rispetto San Paolo. Andiamo a fare l’ultima tappa della Coppa do Brasil di slalom. Poi io torno a casa per una settimana a lavorare per l’Adigemarathon, mentre Zeno si ferma qui per fare la prova di ammissione all’università e allenarsi. Marina si è tagliata i capelli e a detta di Raffy sta molto bene. Mi sono incavolato con Teo e con Emma via Skype perché non è possibile non capire che ci sono momenti a cui non si può mancare... cascasse il mondo! 


Va beh, al di là della cronaca sono soddisfatto dell’allenamento di oggi con i ragazzi. Li ho visti cresciuti e maturati sotto molti aspetti. L’allenamento di tecnica su un tratto di canale ti permette di concentrarti bene su ogni particolare, curando i dettagli. Oggi abbiamo usato il grande rullo centrale (che qui chiamano Jack)  per ricordarci come saltarci sopra ad alte velocità con l’obiettivo di virare poi dalla parte opposta al fine di infilare una risalita con la conseguente uscita. Dov’è il trucco o meglio su cosa ci siamo concentrati per raggiungere l’obiettivo tecnico del giorno? Sono partito dicendo ai ragazzi di arrivare con inclinazioni diverse rispetto al buco e di lasciare le spalle in direzione della porta successiva. La conseguenza è stata quella che loro stessi hanno trovato l’inclinazione ideale per arrivare nella risalita successiva. Ognuno ha toccato con mano che cosa significa e soprattutto che cosa comporta cambiare l’inclinazione della canoa anche di pochissimo. L’altro suggerimento è stato quello di provare  ad affrontare il tutto a velocità diverse. Anche qui ognuno alla fine ha trovato la propria velocità ideale. Si crea così il concetto di "velocità personale" che può essere definita come  quella velocità che ti permette di fare tutte le porte senza perdere tempo. Banalità? Forse! ma è il primo passo per migliorare e su questo poi cercheremo di capire quando e dove provare ad accelerare.

Occhio all’onda!

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