Qualifche interessanti


Le gare di qualifica hanno il loro fascino e una prerogativa: tutti partono idealmente alla pari: tutti possono avere la loro occasione per passare il turno nell’ottica della semifinale.
Finalmente siamo tornati ad avere percorsi filanti che esaltano la velocità, la destrezza, entusiasmando il pubblico ad ogni passaggio. Siamo tornati alla stragrande maggioranza di porte con il palo unico. Dopo la parentesi olimpica lo slalom riprende la sua natura di  sport acrobatico lasciando agli atleti la libertà di esprimersi e al pubblico di divertirsi. Dicevo delle qualifiche, gare che, agli addetti ai lavori la dicono lunga, forse più di semifinali e finali che si vivono senza respirare e durano il battito d’ali di una farfalla.  E’ nelle qualifiche che, secondo il mio modestissimo parere, si possono notare i progressi e i punti su cui lavorare. A parte queste considerazioni tecniche possiamo dire che abbiamo assistito a delle belle prove in questa giornata coperta e meteorologicamente molto incerta. Organizzazione perfetta grazie anche all’arrivo di Siwidata che con questa gara ha praticamente monopolizzato il mercato dell’elaborazione dati. Grande cosa per lo slalom vista la professionalità di questa azienda con sede a Merano e che da anni è leader in questo settore per il  biathlon e ora anche per la canoa.
La considerazione generale sulle gare  di oggi è quella legata ai giovani che stanno incalzando i più esperti. Sta venendo avanti una nuova generazione  che darà un grande impulso a tutto il settore. Ovviamente con le dovute eccezioni visti i risultati di qualche atleta più che matura che riesce comunque a restare sempre ai vertici.
A livello individuale impressiona Corinna Kuhlne nella seconda discesa. Quel 91,37 è qualche cosa di eccezionale e la dice lunga sul potenziale di quest’atleta che dopo la delusione olimpica è nuovamente in pista per rimettersi in discussione con grande umiltà. Due parole le spendo volentieri anche per la mia giovane atleta che mi è piaciuta parecchio nei cambi di ritmo e nelle risalite. Dobbiamo lavorare ancora molto per sfruttare al meglio i ritorni d’acqua che rimangono ancora un problema da superare. Qui serve furbizia ed esperienza per non farsi prendere dalla voglia di strafare cadendo nel tranello di usare la forza contro il cervello.
Cosa dirvi ancora? Beh Hradilek si è divertito e ha divertito il pubblico con una prima discesa da manuale e una seconda prova dedicata alla sua gente con debordè, risalite di collo e saluti alle tribune sul finale di gara.
Domani semfinali e finali per C1 donne e uomini oltre ai colleghi del kayak maschile.
Italiani tutti in semifinale, fatta eccezione per la giovane Sabatini in k1 ma centra il passaggio in C1. Nessun nome internazionale fuori quindi domani ne vedremo delle belle.


Occhio all’onda!

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