Aspettando la la Open Ceremony del 27 luglio... - 10

London, 17.7.2012

Tutto sapora di nuovo, tutto è così fresco e pulito che ti proietti subito in un’altra dimensione. Le persone che già conosci sembrano però altre nei loro vestiti  nuovi. Li scopri e li guardi con luce tanto diversa dall’usuale. Tutto ciò che ti circonda è candido e sembra d’incanto impadronirsi di tutto e di tutti. Entri nella villa olimpica e tutti ti accolgono con un sorriso, tutti ti fanno sentire come se fossi l’unico vero ed importante ospite di questo villaggio che ospiterà a pieno regime oltre 12.000 persone.

Cammini su marciapiedi così nuovi che le scarpe, nuove, scricchiolano. Ci sono alberelli così nuovi che fanno fatica a reggersi da soli e così sono avvolti da sostegni che hanno il compito di guidarli nella crescita. Ci sono le strisce pedonali bianche, bianche. Ci sono le serrature delle porte delle case che devono essere rodate per aprirsi e chiudersi a dovere. C’è il microfono della doccia che porta il nylon di protezione. C’è l’ascensore che ti porta ai piani che è pulito e sa di nuovo. Ci sono le cassette della posta che aspetteranno a lungo prima di essere usate, quando cioè andranno ad abitare in queste case dei veri inquilini per una vita che allora diventerà normale.  

Che strana sensazione quella di essere vestito tutto nuovo! Nel senso che capita sì di acquistare le scarpe e poi le indossi, ma le porti magari con la tuta vecchia o gli short consunti. Poi magari capita anche di avere una t-shirt nuova di zecca che abbini ai jeans che hai indossato una vita e con le scarpe ammorbidite dal tempo. Qui invece sei tutto nuovo e tutto lo abbini con il nuovo e chi ti circonda è come te... che strano no!? La cosa mi succede ormai ogni quattro anni e prima vissi questa sensazione il giorno del matrimonio. Quel giorno  avevo tutto nuovo, ma veramente tutto come per i Giochi Olimpici, l’unica differenza che le gare a cinque cerchi durano una ventina di giorni e il matrimonio si spera sempre per una vita! Ho ancora scarpe e vestito di quel 10 dicembre del 1988,  come ho ancora le divise dei giochi di Atene e Bejing.

Poi inizi a rivivere quel sogno che prepari per quattro anni. Si da’ concretezza alle mille aspettative che sono anche quelle di una nazione che crede nel tuo lavoro e nella tua passione condividendone gioie, dolori, emozioni, sacrifici e soprattutto speranze. Ieri ho guardato intensamente gli occhi di una ragazzina che varcava la porta della Villa Olimpica e ho visto, ma soprattuto ho percepito la luce e il calore per una gioia immensa che piano piano ha preso forma e sostanza.

Le camere della palazzina che ci ospita sono essenziali fin nei minimi particolari. Studiate e realizzate nella loro sobrietà e nella logica dello sport. Ti infili nel letto e sei riscaldato da un piumone con i loghi degli sport. Butti lo sguardo sulle pareti e trovi disegni e progetti fatti da ragazzi che hanno partecipato ai diversi concorsi organizzati in vista dell’evento sportivo dell’anno.

Abbiamo passato molto tempo sul canale di gara da marzo fino ad una settimana fa, ma oggi quella stessa struttura si è trasformata, si è vestita a festa. Pochi cambiamenti, poche finezze e ti sembra però di essere su un altro pianeta. La parte finale degli ostacoli è stata colorata di azzurro. Sulle pareti a filo d’acqua ci sono i loghi e i colori di questi Giochi. Poi, un po' ovunque, quei cinque cerchi che rappresentano i cinque continenti senza distinzione di sesso, razza, religione o altro. Hanno la forza e la speranza di volerci unire, hanno la forza e la speranza di cambiare il mondo.

Al canale si arrivava sulle nostre auto a noleggio e i controlli per entrare erano pochi. Oggi si arriva su un pullman che parte dalla Villa Olimpica ai 45 e riparte dal Wild Water Centre all’ora esatta. Passi controlli fatti dall’esercito e ti setacciano il fondale per vedere se magari porti dentro qualche strano ordigno esplosivo, ma anche tutto ciò fa parte del gioco!

                                                                                                                       ... continua

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