In attesa



Ho vissuto per 20 giorni in cima ad una montagna dove si dominava l’universo. Non una semplice guglia, ma sulla vetta più alta, sul cocuzzolo che certamente supera l’Everest. Lì sopra ho respirato aria pura, raffinata e ho gustato tutto ciò che i miei occhi incontravano e che la mia macchina fotografava. Ho gioito per emozioni uniche, per baci dati e avuti, per abbracci teneri e per abbracci forti. Ho assaporato ogni momento, ho fissato epidermicamente sguardi, colori, espressioni, gesti, come fossero i primi... come fossero gli ultimi! Ho cercato, dove ho potuto, di usare le parole per esprimere ciò che provavo, non sempre però la voce è capace di raccontare quello che trova dentro ognuno di noi. Non sempre la parola detta incontra l’orologio del tempo pronto. La parola scritta sì, perché trova il tempo e lo spazio che ognuno di noi vuole regalargli. Ha la forza poi di aprire meglio il guscio e ti lascia libero di ricordare momenti magici, come quelle orme lasciate sulla sabbia bianca di due piedi che camminavano sempre accompagnati da altri due lateralmente. Quei segni così chiari, risucchiati subito dalla risacca di un Oceano che ora li dividerà. Ho visitato luoghi sconosciuti percependo sempre il calore di una mano dalle dita affusolate e da pellicine mangiate da tensioni accumulate. Mi son nutrito di passione, mi sono dissetato dalla fonte pura di chi con te condivide ogni respiro. Ho rivisto la forza dell’acqua cadere e ho rivissuto, negli occhi di un ragazzo, l’emozione che avevo provato molto tempo fa nel vedere le stesse cose. Da lassù il mondo è diverso, guardi giù e ti rendi conto di essere fortunato. Tutto luccica e tutto illumina. Come quella luna piena entrata d’incanto nel nostro letto per disegnare i contorni del tuo corpo in queste calde notti estive. Sul mio tavolo sono rimaste le testimonianze di tante avventure. Se chiudo gli occhi fatico a mantenere la mente lucida perché è catturata da mille immagini, che mi portano e riportano a percepire un calore così forte che voglio conservare a lungo. Il più a lungo possibile per l’eternità. Li riapro velocemente e l’energia è ancora più potente. Siete ovunque, sono piacevolmente circondato da voi, da noi. Mi accompagna la musica di un video che sintetizza meglio di ogni mia espressione questa parentesi della nostra vita, questa avventura che ci ha coinvolto e che ci coinvolgerà ancora a lungo, anche se lontani, ma tutti sotto l’equatore. Cos’è poi la distanza se non una immaginaria retta tra due punti? C’è ancora del lavoro da finire: i tempi da trascrivere, e non ci sei a dettarmeli, il piano della settimana prossima, le e-mail da mandare, ma ci sono ancora due biscottini sul mio tavolo bianco. Mi fermo un attimo li assaporo con voi... il nostro dolcetto in attesa che il volo vi riporti a casa.

Occhio all’onda!

Commenti

  1. ...e come scrive Liciano De Crescenzo: A che serve una vita lunga senza passioni ed emozioni? Meglio una vita larga, dove ci sta dentro tutto.
    Siete una gran bella famiglia!
    Un abbraccio.
    Nello Ricciardi

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  2. non per essere invidiosi ma:

    Alti,belli,intelligenti,istruiti,sportivi,con due ragazzi da mangiare a morsi.
    Un difetto uno uno lo dovete avere.
    Dimmi che votate Lega, fammi felice!

    Beppe

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