Un ritorno al passato



Domenica riposo e allora qualche spesa in Paraguay con Douglas e Teco. Il primo è il tutto fare del centro dove viviamo e il secondo è un giovane kappa uno dalle buone qualità atletiche e da una volontà di ferro. La domenica è la giornata ideale perché i negozi da quelle parti sono aperti fino alle due e non c’è la ressa di sempre. Avevo bisogno di una borsa nuova e ho optato per uno zaino comodo da trasportare e leggero, considerando che da queste parti si fa parecchia strada in bus e i trasferimenti a piedi non mancano quasi mai. Quindi che cosa c’è di meglio del vecchio zaino da alpino? Saranno fieri i miei amici Manciu e Alessandro che in gioventù sono stati ufficiali negli alpini e che oggi non mancano quasi mai alle adunate annuali. A loro va aggiunto il mitico Picchio, mio cognato, uomo di montagna per vocazione e anche lui alpino di “soca”!
Il mercato ora è invaso dai troller di ogni specie e razza. Con due ruote che, una volta inclinato, tiri, oppure con quattro che invece spingi all’altezza del corpo e ti precede quasi come il più fedele amico dell’uomo. L’inconveniente di tutto ciò però è che quando viaggi in aereo la povera borsa con le ruote viene lanciata e sballottata ovunque con il risultato che la comodità dell’ingranaggio rotante viene meno. E poi lo zaino, è inutile nascondercelo, ha il suo fascino. Quanti sogni entrano in lui e quante testimonianze può portare nella sua lunga storia? Lo zaino è come Parigi nel senso che lo zaino è sempre lo zaino anche se le diavolerie moderne hanno cercato di togliergli attenzione. Ci sono un sacco di tasche in cui ci fai stare le cose più disparate. Ad esempio se prepari lo zaino per un viaggio ti viene in mente che non sarebbe male portarsi via anche una borraccia termica. Quando mai ti verrebbe in mente se invece prepari una valigia? Beh! poi nello zaino non può mancare il sacco a pelo, anche se qui, con il caldo che c’è, sarebbe in più. Ma ti viene da pensarci. Non uno zaino serio se non ci si mette un coltello mille usi, non ci sta neppure male una torcia elettrica. Ecco il quadro è completo.
Il mio è un ritorno al passato, quando ad accompagnare le mie trasferte era il vecchio zaino della Ferrino turchese che ovviamente conservo gelosamente a casa in Italia. Quante belle escursioni in montagna e quanti ricordi legati ad un semplice oggetto.
Ero passato anch’io alla borsa con le ruote in tela grossa. Mi ero convertito in Cina dove si trovavano a poco più di 20 euro, ma che regolarmente arrivato a casa mi veniva “sottratto” da qualche mio amico, attratto dalla forma e dalla comodità della stessa, con la scusa che tanto io sarei tornato nel continente dei musi gialli! Ed in effetti così è stato, ma l’ultima mi è durata fino al mio arrivo qui in Brasile dove praticamente si è aperta in due proprio dove c’erano le ruote. Sì, esattamente dove una volta si trovavano i marchingegni ruotanti che nell’ultimo viaggio mi hanno abbandonato. Ecco quindi spiegato il grande ritorno al passato con lo zaino. Ne ho preso uno con capacità 80 litri, tutto nero anche se per la verità mi sarebbe piaciuto un turchese molto chiaro, ma poi, pensando a ciò che lo aspetta, ho preferito restare su colori che, come dice sempre la mia mamma, “tengono… lo sporco”! E allora via per nuove avventure alla scoperta di un Brasile che ha tanto da raccontare e da farsi raccontare, speriamo solo di esserne all’altezza.

Occhio all’onda!

Commenti

Post più popolari