Non ci rimane che aspettare Natale


Papi: "mangiati l’ultimo caco” eh già! Raffy ha ragione, visto che sicuramente questi deliziosi frutti non aspetteranno il mio ritorno a casa fra sette mesi. Si sa il caco è un frutto che non dura molto, nel migliore delle ipotesi fino a dicembre anche se difficilmente si riesce a metterlo sulla tavola per il giorno di Natale. La nostra pianta in giardino ha fatto quest’anno una produzione eccezionale e abbiamo finito di raccogliere gli ultimi proprio oggi prima della mia partenza per il Brasile: io arrampicato sull’albero, sotto l’attento e perplesso sguardo dei miei gatti, e Raffy sull’erbetta a parare i gialli frutti che gli lanciavo. E’ un’operazione delicata che va fatta con cura visto che è seguita praticamente da tutta la famiglia. Amur ha la funzione di ricordarmi ogni minuto della pericolosità della mia azione per la fragilità dei rami mentre di secondi ne passano solo 30 per sollecitarmi a lasciar perdere che ne abbiamo già raccolti più che a sufficienza. Alla fine desisto, ad operazione praticamente conclusa, e lascio qualche caco sulla pianta per i passerotti che ne sono ghiotti. Poi inizia la distribuzione: ne porto a mia mamma, alla mamma di Marina, ai vicini di casa, a qualche amico. Mi rimane da fare solo un’offerta su Groupon, magari per il prossimo anno mi organizzo! Anche se una mia carissima amica mi ha sconsigliato di farlo. Lei ci ha provato ed è ancora impelagata a portare fuori gente con il dragon-boat per poco più di un misero euro a persona.
Per la verità quest’anno ero un tantino preoccupato perché avrei dovuto partire ad inizio novembre e i cachi non erano ancora pronti per essere raccolti vista l’autunno inusualmente caldo. Alla fine però, per una serie di ragioni, sono partito solo ora e così sono riuscito a vedere anche l’ultima foglia cadere dal nostro amato cacaro.

Ora però, qui in questo aeroporto immenso e affollato di gente che cammina seguita dai loro troller, come fossero loro stessi i veri viaggiatori, cado nel tranello dei ricordi.

Sono stati due mesi a casa bellissimi... le mie vere vacanze e, come tutte le vacanze, sono volate senza nemmeno accorgertene. Complici Zeno, Raffy e Amur che sono sempre fantastici in tutto. Se poi a loro ci si aggiungono anche gli amici e il tango la cosa si complica non poco al momento della partenza. Zeno è tornato in barca verso fine settembre, prima con qualche pagaiatina leggera leggera, poi piano piano con estrema tranquillità qualche uscita a Valstagna per riassaporare il gusto dell’acqua che corre. Da questa settimana sono iniziati alcuni allenamenti un po’ più impegnativi con la consapevolezza che non sarà facile. Le braccia fanno male. Il corpo sta reagendo mandando segnali di dolore ovunque, riempiendo di acido lattico ogni muscolo. Una fase che durerà, nel migliore delle ipotesi, alcune settimane. Poi si riprenderanno i ritmi di un tempo, ritmi che ti fanno capire che se lasci correre la canoa sei potenzialmente sulla strada giusta e sarà solo il tempo a darti ragione.
Raffy è alla ricerca della sua identità in un corpo che si sta sviluppando e che lo costringe a riscoprirsi ogni giorno. Amur che è semplicemente fantastica in tutto. Anche ieri si è dimostrata più forte di me perché si sa partire è un po’ morire!
Due mesi splendidi con la mia fantastica famiglia a godermi ogni respiro di una vita che ci sta regalando tante emozioni e tante gioie. Fantastiche le cenette organizzate sul fuoco, magiche le ore passate sul fiume a impostare gli allenamenti, interessanti i momenti spesi a parlare di tutto e di più con dei figli che stanno crescendo e il cui sorriso ha più valore di ogni altra cosa al mondo.
Poi ci sono quei passi di tango che stavano riuscendo benino in questi ultimi tempi. Tutto merito dei nostri pazienti maestri e dell’allenamento. Siamo andati a lezione due o tre volte la settimana più una o due milonghe, non male per noi poveri dilettanti alla ricerca di movimenti che purtroppo non erano mai stati scritti nel nostro codice genetico, ma che ci appassionano sempre di più

Ma... non possiamo fermarci sul latte versato, bisogna guardare sempre avanti. Io sono arrivato in Brasile giusto il giorno della “Proclamação da República” e quindi occasione per far festa. Si inizierà a lavorare da domani. Zeno oggi si godrà a Roma il suo primo concerto dei “Rise Against” con il suo amico di pagaia Giovi. I due sono appassionati di questa band a stelle e strisce che fa musica melodic-hardcore.
Raffy è contento per il suo keebab a pranzo. Chissà se sarà andato al poligono a sparare con la pistola olimpica. Amur è super attiva quindi… non ci rimane che aspettare Natale!

Occhio all’onda!

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