Navigate by using the North Star


Mi sono fermato un attimo e ho messo su un foglio bianco la mia idea di come si arriva ad un risultato sportivo e forse anche di altra natura. Certe volte, se pur nella mente è tutto chiaro, ho la necessità di appendere nella mia stanza segnali chiari e forti che non mi facciano perdere mai la rotta verso la stella polare. Sono come i marinai nelle notti in mare: “navigate by using the North Star”. Così anche nelle navigazione della vita c’è bisogno di chiari segnali di direzione e, che siano scritti o fotografici, piano piano invadono le mie stanze. Quelle stanze, sempre diverse, che da molto tempo ospitano il mio peregrinare nel mondo. Mi capita a volte di sentire la necessità di prendere un foglio bianco e una matita e disegnare. Sto cercando ora di saziare il mio bisogno di tango con dei disegni che copio qui o là. So che questi però non avranno la forza di tenere nella mia memoria passi che avevo imparato con dedizione e amore, ma hanno comunque la gioia di farmi ricordare con energia le persone che ruotano attorno a questo mondo e che sento vicine nella lontananza. Poi lo confesso mi piace il profumo della graffite, il sapore della gomma da cancellare, quella gestualità che ho imparato e vissuto prima in mio padre. Quel suo comunicare attraverso un disegno, attraverso un segno. Quella sua dedizione ai grandi pittori e quella sua voglia di riprodurre le loro opere; quasi volesse calarsi istintivamente in quel momento magico che diede il via al capolavoro. E poi questo bisogno, anche fisico, di battere su una tastiera, per mettere nero su bianco pensieri e sentimenti che altrimenti cadono come foglie in autunno e si perdono trasportate dal vento o seccate dal sole e inghiottite dalla terra che aspetta anche tutti noi. Le ballerine, nel mio disegno, non esprimono tutta la leggerezza che viceversa assaporo ballando con loro. Che strano, non è molto che solco le tavole delle Milonghe, e se devo essere del tutto sincero non ho sul taccuino molte esperienze, ma non ho mai trovato una Lei scarsa. Le donne sono sempre fantastiche, ma come fanno ad essere così uniche e a noi superiori? Noi poveri uomini impacciati nel nostro passo successivo, loro pronte a trovare soluzioni a nostre indecisioni. Noi rigidi come pali della luce spenti, loro brillanti e leggiadre. Loro che a volte fasciano e a volte sorridono. Loro che si lasciano trasportare nell’oblio e noi alla ricerca disperata della nostra “North Star” per continuare a guidarle nell’orgia di sentimento, piacere, entusiasmo, gioia che la vita ci vuole donare ogni giorno. Poi d’incanto ti rendi conto che il cielo si è oscurato e quella luce che ti guidava per una ragione divina illumina i tuoi spazi, quella stella è Lei. Beh ... torno alla mia ballerina del disegno che ha bisogno di qualche aggiustatina!

Occhio all’onda!

P.S. io ero partito per parlare dei fattori che contribuiscono ad un RISULTATO! Sarà per la prossima volta -

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