Gli eroi non sono sempre i vincitori


Eroica Prossi Makimbi, semplicemente ed unicamente eroica l’atleta dell’Uganda nella sua discesa sul canale olimpico. E’ lei ad aprire le danze per il gentil sesso. E’ lei a cimentarsi per prima in quel budello d’acqua che fa tremare anche i migliori atleti al mondo. Eppure lei nella sua canoa rossa e vestita di bianco affronta ogni difficoltà con disinvoltura, sembra quasi essere abituata a lottare per ogni respiro, quasi che il passaggio successivo sia una vera e propria conquista. In canoa ogni pagaiata fa sussultare noi spettatori sulla riva, potrebbe essere veramente l’ultima prima di un rovesciamento, ma lei non molla mai perché il destino non abbia il sopravvento. Le porte non esistono, ma poco conta, la scelta della linea è delegata a qualche volontà divina, specialmente per la prima parte del tracciato. Poi si riprende nella seconda parte e sembra preoccuparsi anche delle varie risalite e discese che qualcuno ha posizionato su quelle acque tanto turbolente e chissà per quale ragione. Poi fuori dalla canoa, la vedi camminare sul campo un po’ persa e si muove con molta tranquillità osservando tutto ciò che la circonda. Per le donne vi rimando ai video, gustateveli senza essere influenzati da uno povero scribano, mi sento solo di aggiungere che Elena Kaliska inizia a sentire odore di olimpiadi... attente donne! Il gesto più paradossale della giornata arriva dal duo Denis Gargaud e Fabien Lefevre. I due l’hanno studiato a fondo e messo in atto la prima volta alla risalita 9, poi ancora alla risalita 13 e poi nuovamente alla 16. In sostanza i due cambiano lato di pagaiata in relazione alla risalita da fare. In realtà non riesco a capire la concreta necessità. ILa difficoltà del cambio, specialmente per chi sta dietro è parecchia e il seppur bravo Gargaud deve destreggiarsi non poco nell’effettuare il passaggio di mano al volo e sopra la testa del compagno. Staremo a vedere se la cosa farà tendenza e se qualcuno si cimenterà in questa giocoleria con la pagaia per copiare i due transalpini sempre alla ricerca di stravaganze tecniche. La cosa mi fa riflette e, come suggeriva il buon dottor Sesana, è da capire se il fatto di fare per qualche atleta la doppia specialità possa essere un vantaggio oppure un aggravio di lavoro. Non è facile trovare risposta certo è che ad esempio Hounslow il britannico che gareggia in K1 e C2 ultimamente fa molta fatica ad rientrare nelle semifinale della gara singola, mentre un tempo era praticamente un abituè. Così come il buon Fabien. Fa strano notare che nessun tedesco, slovacco, ceko si cimenti nella doppia specialità, forse la concorrenza in casa nelle singole categorie è troppo spietata? Oppure è una vera e propria scelta? Vi lascio con questo dubbio amletico, aggiungo che anche il tempo da queste parti è così tanto inglese! Come i “bobby” che girano sul perimetro del percorso che fanno tanta scenografia, beh vado è quasi ora del tè... non posso mancare mi sentirei fuori luogo da queste parti!

Occhio all’onda!
London Prepares series, 29 July 2011


link video gara eliminatoria donne


http://www.youtube.com/watch?v=bCswJeJ0VHQ
http://www.youtube.com/watch?v=2kSCmpYSro0
http://www.youtube.com/watch?v=ZLMRDBlk0n8

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