“Champions aren´t made in the gyms.
Champions are made from
something they have deep inside them
- a desire, a dream, a vision.”

Muhammad Ali



prosegue...

ora però mi piacerebbe fare un giochino semplice semplice perché secondo me ci sono ancora molti allenatori che pensano di insegnare tecnica e conoscenza ai giovanissimi, cosa pretenziosa e piuttosto limitante. Sono loro viceversa che ci regalano la possibilità di crescere e scoprire nuove evoluzioni tecniche. Mah! Seguitemi e rispondetevi ad alta voce.
Nella canadese monoposto abbiamo avuto quattro precise epoche. La prima iniziò con la storia dello slalom e cioè pochi anni dopo la fine della seconda guerra mondiale. Cioè quando? ... rispondete a grandi linee....
Vi aiuto. Il 1945 ha rappresentato l’ultimo atto della guerra, lo slalom esordì solo quattro anni più tardi. Cioè quando?
Già che ci siamo scopriamo anche dove è stato disputato il primo campionato del mondo. Vi aiuto sempre io e vi dico laddove si mantiene a tutt’oggi la massima indipendenza dall’Europa, proprio nel suo centro. Si scia molto e Mikel Kurt è lo slalomista di quella nazione che è arrivato secondo in coppa del mondo. Facile no! Di che nazione si tratta?
Bene solo 20 anni dopo i primi mondiali abbiamo la prima vera sterzata per la categoria della canadese monoposto; ad imporre tecnica, canoe e stile sono gli atleti della primavera di Praga. Parliamo cioè della?
Uno stile basato principalmente su una forza brutale, ma anche da diverse ore passate fra i paletti dello slalom. Chiusa la loro stagione è la volta degli uomini di Bill Endicott a stelle e strisce. Parliamo cioè degli?
Bene il maggior interprete di allora fu un personaggio mitico che porta lo stesso nome di Bon Jovi il cantante o, togliendo una n e una y, dell’attore Depp. Si tratta cioè di? Ok ci siete con il nome e ora per il suo cognome basterà metter davanti al nome del suo allenatore una “elle”, una “u” e una “g”. Chiarissimo no?
Arriviamo alla terza grande generazione: l’attuale. Un transalpino e cugino di noi italici e uno slovacco. Il primo di che nazione è?
Bene abbiamo giocato e voi avete scoperto che il primo mondiale di canoa slalom si disputò nel 1949 in Svizzera. A dettare legge dal 1969 in poi sono gli atleti della Cecoslovacchia, che hanno passato l’eredità agli atleti degli Stati Uniti d’America e che il personaggio mitico è Jon Lugbill. Ora un francese e uno slovacco sono gli attuali leader della categoria.
Ecco questa è la “scoperta guidata”: costa energia e tempo perché per dirvi tutto ciò si possono usare 5 righe o 22! Nel secondo caso la fatica è evidente a tutti, ma il risultato è quello di condurvi ad usare l’intuizione e non semplicemente sentire delle belle storielline che tra le altre cose vi avevo già raccontato in vecchi appunti e aneddoti. La domanda che sorge quindi è: questi atleti che hanno cambiato la storia si sono limitati a seguire le strade dei vecchi, ad obbedire ciecamente alle regole tecniche proposte da chi li ha preceduti o la loro evoluzione è frutto di intuizioni, scoperte personali, nuovi stili e sfruttamento di innovazioni di materiali e mezzi?
L’altro aspetto che desidero sottolineare quindi è la necessità di utilizzare e di far lavorare con i più giovani persone preparate ed educate a ciò. E’ facile prendere il primo che passa e farlo divertire alle spalle dei ragazzi ridendo dei loro errori e della difficoltà con cui si propongo percorsi assurdi che metto in chiara evidenza l’incapacità non tanto di chi è sull’acqua ma di chi li propone. O ancora offrire ruoli di tecnico a chi dichiaratamente lo fa per i quattro euro che gli vengono offerti, pur sapendo che con questo sistema non si va da nessuna parte. La gravità maggiore però arriva da chi, pur essendo consapevole e responsabile di un settore importantissimo come quello giovanile, accetta tutto ciò!

Occhio all’onda!

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