Francesi fuori nel K1men... il resto routine!


Tutto nella norma, tutto come si poteva pensare che andasse alla vigilia di questa prima giornata di qualifiche ai campionati europei di slalom. In sostanza: nessuna grossa novità. Chi doveva qualificarsi si è qualificato, fatta eccezione per i kayak uomini francesi, e per chi inevitabilmente nei venti non poteva arrivare i giochi si sono conclusi oggi... comunque qualcuno doveva restare fuori. Ma come sempre andiamo per ordine e diamo uno sguardo al percorso che si è dimostrato più impegnativo e complesso di quello che ci si poteva aspettare dopo la demo-run di ieri. Il motivo è presto detto e lo vado predicando da tempo. Fare una dimostrazione del percorso a pezzi non ha nessuna motivazione tecnica. Per diletto, dopo aver ripreso con la telecamera i vari atleti nella prova del percorso, ho montato i video come se fossero in gara. Il risultato è stato che il tempo del miglior kayak maschile era di 92,54. Oggi il vincitore della qualifica - Vavrinec Hradilek - ha fatto registrare un 96,24. Lo stesso apripista nel percorso intero ci ha impiegato invece 103,00. Deduzione logica: la demo-run a blocchi di 3 o 4 porte non può essere un buon riferimento per capire se un tracciato ha una logica oppure no. Al di là di queste osservazioni è da sottolineare in positivo la strada nel portare le porte ad un palo solo. Oggi su 22 solo quattro (1, 2, 5 e 22) erano con il doppio palo. Buona anche l’idea di avere una prima parte molto scorrevole e veloce, seguita da una combinazione tecnica importante come la 12/13 e un’altra - 16/17 - difficile, ma con una chiara opzione centrale per risolverla al meglio. Forse un pochino discutibile al salto finale la risalita a sinistra in una morta che troppo spesso cambia. Tutto sommato però c’è da dare atto ai due tracciatori - il britannico Shaun Pearce e lo sloveno Andrej Jelen - di aver fatto un buon lavoro nell’attuale limitazione del regolamento. A farne le spese sono le categorie in rosa e i C2 che trovano tracciati troppo difficili. Fra le donne si passa il turno con oltre 11 secondi di distacco dalle prime e nella barca doppia con oltre 15. Troppi per valorizzare gli aspetti tecnici, tattici e fisici di tutti i partecipanti. Così facendo già all’inizio si taglia la possibilità a molti di inserirsi nella parte alta della classifica. Io vedrei molto bene la possibilità per il Kayak e la canadese femminile di avere circuiti ad hoc .
I risultati della qualifica sono stati in dubbio fino alle ultime battute visto che a passare il turno erano solo i primi venti. Per l’Italia bene il solito Molmenti, ma altrettanto positivo Mayr. Diego Paolini è fuori dalla semifinale di domenica e non riesce a trovare continuità nel gesto, molto spesso insicuro ed incerto. Forse il cambiare spesso modello di canoa gli ha creato qualche problema di sensibilità.
Abbiamo rivisto il Martikan dei tempi migliori. Quello cioè che sarebbe in grado di qualificarsi anche fra i kayak uomini. Donne dominate dalla padrona di casa Jana Dukatova che danza sull’acqua e le sue lunghe leve sembrano accarezzare onde, riccioli, gorghi e ritorni d’acqua. Nella canadese doppia gli Hochschorner non ci stanno ad arrivare secondi neppure in qualifica e così mettono assieme una seconda manche da manuale sui cugini Skantar. Benetti/Masoero devono lottare con i guai fisici del buon timoniere Erik e passano con il 18esimo tempo. Non sarebbe forse il caso di fermarli e pensare di curare al meglio Masoero concentrandosi direttamente ed esclusivamente sulla stagione 2011 selezione olimpica? Tanto più che per prendere il posto a cinque cerchi attualmente e per il prossimo futuro ci sono solo i due onesti piemontesi vestiti di giallo-verde: bruciarli ora poco serve a loro e alla canoa italiana.

In gara anche le donne in canadese monoposto, ma non è il caso di parlarne. Lasciamo il tempo al tempo e mettiamole però nella condizione di crescere con mota calma, altrimenti continueremo ad usarle per fare del gran cinema all’apertura di ogni manifestazione.

Occhio all’onda!

Cunovo, 13 agosto 2010 - Campionati Europei Canoa & Kayak Slalom 2010

P.S. tutti noi pagaiamo con la forza della corrente e la trasmettiamo al papà di Cortez che ha conosciuto tale energia... il buio è solo il silenzio della luce!


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nella foto Super Cali in azione all'ultima risalita del percorso di qualifica
foto di Marina Bertoldi

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