Europei Slalom Junior e Under 23

Ci si poteva aspettare di più dall’organizzazione tedesca per i campionati europei slalom junior e under 23. Capiamoci bene! Tutto quello che è importante per un atleta c’è: tempi, intermedi, video service, puntualità, zona relax e ampi parcheggi, percorso impegnativo e sicuro. Ma se vogliamo fare fare un salto di qualità alla canoa slalom tutto ciò non basta. Bisogna portare avvenimenti, coinvolgere la gente, intrattenerla con ottimi imbonitori ed immagini ...e invece? Nulla di tutto ciò nell’alta Sassonia a Markkleeberg è stato considerato. Eppure è un impianto spettacolare lungo 270 metri e con 5,20 metri di dislivello, si gareggia con 14 metri cubi d’acqua al secondo e una collinetta contorna il canale di gara. Il lago, da cui si attinge acqua per mettere in funzione l’impianto, rende unico il paesaggio e a poche centinaia di metri campeggi, ristoranti e alberghi. Eppure la gente accorsa è esigua. Si fatica a seguire tutta la gara senza considerare il fatto che bisogna restare in piedi tutto il tempo. Il tabellone elettronico è posizionato male e non è visibile da tutti i lati. Unici spettatori sono i tanti i genitori che seguono le imprese dei loro pargoletti e che, da domani, dovranno pagare anche 5 euro per entrare e seguire le gare a squadre.
La cerimonia di apertura, fatta al parco divertimenti di Belantis a pochi chilometri dall’impianto gara, ha ancora una volta fatto capire che non siamo sulla strada giusta. Perché spendere soldi e poi non organizzare al meglio l’avvenimento che diventa molto spesso il biglietto da visita per l’intera manifestazione? Squadre che sfilano senza nessun significato e senza pubblico. I soliti lunghi e politichesi discorsi del presidente dell’organizzazione, Christoph Kirsten, del presidente della Federazione Canoa Tedesca, Thomas Konietzko e del presidente dell’ECA Albert Wood che come sempre ripetono parole senza significato. Non si è pensato di fissare due miseri pennoni per le uniche due bandiere istituzionali presenti e cioè quella tedesca e quella dell’European Canoe Association. Peccato che il protocollo preveda anche la bandiera europea, non fosse altro per rappresentare un’unione che dovrebbe renderci tutti fieri e uniti sotto quel simbolo che assicura al nostro continente un forte predominio nello sport della pagaia.
Le gare poi si concentrano in tre giorni. Giovedì tutte le gare di qualifica, venerdì gare a squadre e sabato semifinali e finali. Domenica poi torneranno a navigare i gommoni che la fanno da padrone sul canale tedesco... loro portano i soldi e la canoa viene usata solo per fare notizia e quindi per pubblicizzare la struttura. I dirigenti europei dovrebbero riflettere di più e lavorare sodo per cambiare di fatto una situazione di sudditanza verso queste strutture e verso gli stessi tedeschi.
Per fortuna che c’è il sorriso dei 320 atleti che al massimo hanno 23 anni e che ci regalano sempre e comunque gare interessanti sotto ogni punto di vista. Gli junior sono sempre più vicini ai colleghi della categoria maggiore. Solo la forza fisica li divide, ma tra i più giovani prevale ancora l’abilità motoria e la leggerezza. Fra gli under si inizia già a vedere l’esplosione di forza e la brutalità tecnica. Certo è che le qualifiche a venti sono decisamente più tirate e sono capaci di mettere sotto tensione anche atleti che non avrebbero motivo di temere per passare il turno.
Alla fine il tracciato disegnato da olandesi e ceki si è dimostrato interessante e soprattutto ha dato la giusta dimensione dell’evoluzione dello slalom. Solo tre le porte con il doppio palo, percorso scorrevole con le giuste difficoltà tecniche per una qualifica. Si è badato a dare spazio all’espressione fisica, tecnica e mentale.
Sul percorso, onnipresente, Roberto D’Angelo arrivato dall’Italia per seguire l’Europeo e probabilmente per restare vicino al suo pupillo Christos Tsakmakis. Il buon Roby distribuisce consigli a tutti e certo non si può dire che non sia animato da pura passione e aggiungerei anche da esperienza e competenza.

La cronaca ci dice che gli junior che hanno passato il turno sono stati: Giovanni De Gennaro e Zeno Ivaldi nel Kayak maschile rispettivamente 2^ e 8^ ; Clara Gia-Pron 16esima e Roberto Colazingari che nella canadese monoposto è arrivato 12esimo. Tra gli under bene Riccardo De Gennaro e Lukas Mayr. Omar Raiba è stato fermato da un tocco sciocco alla quattro, peccato perché aveva tutte le carte in regola per giocarsi la semifinale alla pari con i suoi compagni. Il C2 Camporesi - Ferrari, dopo una prima discesa traballante, si è riscattato in seconda battuta conquistando agevolmente la semifinale di sabato. Per gli altri la cronaca era già stata annunciata prima di doverla vivere... si spendono soldi inutilmente senza creare prospettive concrete per il futuro.

Occhio all’onda!

Markklebeerg, 5 agosto 2010 - Campionati Europei Slalom Junior and U23

Commenti

Post più popolari