Lacrime di gioia




Quanto t'ho amato e quanto t'amo non lo sai
non l'ho mai detto ma un giorno capirai
nell'amor le parole non contano conta la musica


Lo slalom è musica, lo slalom è amore, nello slalom non contano le parole. L’eleganza del gesto in una danza che non ha fine e trova la forza solo nelle tue mani che si sono allungate e prendono il nome di pagaia. Il resto del corpo si fonde con la canoa.

Che meraviglia vedere tanti giovani offrirci le loro danze per quattro lunghi indimenticabili giorni. La freschezza e la spensieratezza dei loro anni regalano gesti inusuali e puliti, ma che hanno il sapore di nuovo. Giovani che pagaiano per rincorrere un sogno e non più giovani che continuano a pagaiare per il piacere di farlo. E allora ti ritrovi in acqua con personaggi che hanno fatto grande il nostro sport, con dirigenti che trovano la loro energia solo se quotidianamente si immergono nell’acqua, con allenatori che appena possono scappano e pagaiano. La necessità di risentire concretamente sulle propria pelle queste emozioni è il volano che alimenta ogni cosa e che non ci fa mai perdere il sorriso e le speranze per migliorare sempre.

Le ha messo la medaglia al collo nel suo ruolo istituzionale di vice-presidente dell’ICF, ma alla fine non ce l’ha fatta a non baciare calorosamente la ragazza dagli occhi di ghiaccio e dalle grandi abilità canoistiche con una pala e con due. Un gesto semplice che ogni padre ha in serbo per i suoi figli, un bacio che ha probabilmente commosso molto di più delle due splendide vittorie di una quindicenne che ha saputo reggere al meglio quattro giorni di gare. Eppure non era facile portarsi a casa due titoli del mondo individuali, tanto più se parti con tante aspettative, un cognome così importante e natali dai trascorsi agonistici incredibili. Nel 2000 la mamma Myriam fu eletta atleta del secolo e soprannominata “Queen of the river” oggi giustamente è stata incoronata Jessica come “the Princess of the river”.
Ma questa volta a versare lacrime di gioia e commozione sono anche le mamme italiane che hanno sofferto, patito, festeggiato e pianto per il sangue del loro sangue, loro che hanno generato e poi creato questi canoisti, atleti, uomini di domani. Oggi, i loro eterni bambini, hanno mani così grandi e delicate che sanno abbracciarle con tenerezza e correre giù dal podio per portare a loro i fiori e sorrisi per tutti.
I loro bambini, le cui mani sono segnate da calli enormi, hanno occhi che raccontano imprese importanti e ci hanno regalato belle gare, amministrate con furbizia e determinazione. Questo era però ieri... una bella storia, ma oggi è lunedì e tutto è come prima: si riparte con maggior umiltà e con la stessa dedizione per cavalcare sempre e comunque con il sorriso lo spirito dell’acqua che corre.

Occhio all’onda!

Foix, 12 luglio 2010 - Campionati del Mondo Canoa Slalom Junior

Commenti

  1. ...hai deciso di farmi commuovere...a 2 giorni dalla gara???
    Elena.

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