Un sorriso per gioire dell'allenamento


Poco distante da Cunovo lungo il Danubio c’è una sorta di ramo di fiume dove ci sono ancorate tante piccole casette galleggianti. Un posto quindi al riparo da eventuali piene e pericoli che questo fiume, lungo più di tre mila chilometri, può offrire. Il paesaggio è bellissimo e se vogliamo primitivo. La semplicità della natura e della gente che anima il luogo sembra di altri tempi, di altre realtà. Apparentemente tutto è molto ovattato, silenzioso e rilassante. Ti capita di incontrare persone a cavallo, in bici, sui pattini in linea, di corsa o semplicemente camminatori che scorazzano in giro bambini o cani. Gli amanti poi occupano poca superficie visto che deambulano praticamente su un’unica linea immaginaria, abbracciati e avvinghiati… in effetti il luogo ispira romanticismo e poesia. Tutto questo è stato l’atto conclusivo di una giornata particolarmente produttiva in canoa: finalmente i concetti su cui sto lavorando da diversi mesi iniziano ad emergere e a diventare piacevoli automatismi motori. Il cammino è ancora lungo e tortuoso ma qualche chiodo sulla roccia è ben fissato pronto a tenere in caso di caduta. Di cosa si tratta credo che siate a conoscenza tutti, visto che certamente non ne faccio mistero, anzi ne sto parlando da mesi. L’equilibrio, la costanza nel ripetere gesti e movimenti, la consapevolezza che un lavoro profondo e mirato alla fine paga, non fosse altro per le emozioni che un atleta percepisce nel mettere in essere quelle manovre. Per un allenatore la soddisfazione di percepire, da un sorriso, la felicità di una persona che sta trovando la sua giusta dimensione fra porte, onde e riccioli e che indossa la sua canoa come una seconda pelle, usando la pagaia in modo sopraffino ed elegante tanto da poterci giocare anche a Shangai!
Dall’Italia ci arrivano notizie delle gare di Campionato Italiano Under 23 e U21 e valide come selezione. Ora io non capisco come si possa gareggiare in una categoria e vincerne due o addirittura tre. Nel senso che se partecipo al campionato italiano under 23 e sono viceversa under 21 posso decidere dove partecipare, ma non si dovrebbe, con la stessa gara, entrare in classifica in tutte e due le categorie. Mi sembra una cosa decisamente sciocca. Come è sciocco disputare un campionato italiano contemporaneamente per una e per l’altra categoria. Così facendo si perde qualità e valore del titolo conquistato. Il suggerimento è quello di cambiare l’art. 43 punto 6 del “Regolamento Tecnico Canoa Fluviale”. Così è’ una sorta di offerta dell’Esselunga paghi uno e prendi tre.
Al di là delle considerazioni generali c’è da dire che la prossima gara di Tacen diventa decisiva un po’ per tutti, nella speranza che non venga cancellata come sabato scorso. Infatti gli sloveni avrebbero dovuto disputare la loro gara di selezione, ma il livello del fiume lo ha impedito. Hanno recuperato in parte domenica con una gara decisamente sfalsata rispetto al solito standard di Tacen con partenza sotto il salto iniziale. L’acqua è molto sopra al livello di guardia e le previsioni della settimana mettono pioggia, pioggia, pioggia. Speriamo bene!
Domani il Giro d’Italia torna nei suoi luoghi natii… finalmente! Non se ne poteva più di un’Olanda ventosa e con strade che impediscono ai corridori di correre come un Giro d’Italia va corso: tra lambrusco e qualche fetta di soppressa come ci raccontava quel cantastorie di Gianni Brera. Un giornalista che definiva il ciclismo: "l'arte di tenere il soprassella sulla medesima". E guai al ciclista che soffre di foruncoli. Si può perdere un giro d'Italia, per quello. Nessuno aveva osato rivelare che il vincitore di uno dei primissimi Giri d'Italia, Ganna, intervistato sul traguardo finale, aveva dichiarato con tutta semplicità: "Me fa tant mal el cù"

Occhio all’onda! Ettore Ivaldi


__________________________________________________________________
nella foto in alto: Luigi Ganna detto el Luisin e poi anche Luison
è il vincitore del primo Giro d'Italia.

Commenti

Post più popolari