On the road with my home, on the wave with my heart!

Ho guidato tutta la notte con il profumo e il gusto del pane che Marina sta facendo da qualche tempo e che, spesso e volentieri, è il tocco di classe nelle poche cene che riesco a fare a casa. Ho guidato assorto nei pensieri che come sempre mi diverto a formulare in viaggi così lunghi ed importanti. In un viaggio che apre praticamente la stagione alle gare. Anzi per dirla tutta ho cercato di pianificare al meglio la notte da lupo solitario che da casa mi avrebbe traslato quasi inconsciamente a Bratislava. Per scelta evito la diretta della finale di Coppa Italia, tanto so già come va a finire e non sopporto che ad un incontro di calcio vengano impegnati più di 2.000 agenti per tenere l’ordine pubblico. Ma stiamo scherzano? Quindi mi sintonizzo sulla mitica Radio 2 e a “decanter” si parla di vino con un wine maker, Umberto Trombelli , allievo del grande Giacomo Tachis, considerato l’enologo d’Italia per eccellenza. Altro ospite è l’assessore al turismo della Puglia, quindi si parla di vino, prodotti gastronomici e di una regione che amo moltissimo e a cui sono legato anche canoisticamente. Voi vi chiederete perché? Semplice perché con il club si andava proprio là in vacanza, ospiti nel trullo di un socio fondatore del Canoa Club Verona: Giorgio Bergamini. Tra una gara e l’altra c’era anche il tempo per un po’ di mare e di tanta allegria, compagnia, giocoleria, romanticheria, sportiveria con quei giovani che oggi sono dottori, ingegneri, architetti, economisti, professori, meteorologi, naviganti e amanti e che vagano nel mondo chiamati dalle loro passioni, dal lavoro, dagli amori e dai sogni. Ma questa è un’altra storia anche se occupa, in questa notte di viaggio, molti chilometri e mi fa sorridere in più di un’occasione ricordando i tempi passati e il buon cibo consumato in quel cortile bianco, bianco dove si respirava a pieni polmoni profumi mediterranei per caricarci di energia e d’amore.

Arrivato al confine, spengo la radio e lascio la mente libera di scegliersi scenari e parole dove volare, dove sognare. Questo l’ho imparato da Gianca(rlo), sì! Perché tutto si impara o si scopre nella vita, anche se “quando cominciamo a capire qualcosa il buio ci porta via” (Vincenzo Mollica in Favoletta ristretta si fa leggere in fretta). Gianca è stato per un tempo l’allenatore del CCVR e io ero piccolo e a noi piccoli lui aveva dedicato la sua esperienza e il suo tempo per trasmetterci la passione per la canoa e per la vita. Penso che ci sia riuscito egregiamente. Aveva una macchina grande, che sapeva di noi e delle nostre avventure sui fiumi. Una volta gli chiesi, sapendo che viaggiava spesso e volentieri da solo, perché non avesse la radio con le cassette. La spiegazione arrivò in un lampo senza esito alcuno nella semplicità che a volte le parole possono nascondere: la radio non mi lascia la mente libera e ora sostituirebbe le nostre preziose parole. Ecco perché, facilitato anche dal fatto che in Austria avrei difficoltà a proseguire la diretta, decisamente satirica, sulla puntata dell’Isola dei Famosi, spengo la radio e la mente s’accende e mi ritrovo a sorridere pensando che sta iniziando un’altra avventura tra gare di selezione, europei, coppa del mondo, gare internazionali e mondiali. Sorrido perché mi rendo conto che tutto ciò sarà così veloce come i lampi che segnano il mio cammino in questa notte di viaggio e di pensieri. Ogni avvenimento illuminerà per poco quel momento, anche se cercherò, come sempre, di fermarlo con le parole che tutto possono e che non ci fanno dimenticare, o per lo meno lo fanno con più lentezza, il nostro pellegrinare fra onde, riccioli e porte sospese nel vento.
Il temporale si fa minaccioso con i tuoni, come minacciose e rumorose si faranno sentire le delusioni di qualche allenamento o gara. Il brutto tempo ora, mi costringe a rallentare la corsa. La pioggia è un avvertimento che spero di saper cogliere per valutare i nostri obiettivi agonistici. Le stelle, che ora splendono, saranno la luce riaccesa dopo le delusioni, i cambiamenti di rotta, le amarezze e le sconfitte, ma con il piacere e la consapevolezza che, prima o poi, contribuiremo anche noi a farle brillare con più luce, con più energia, con più fantasia.
L’alba mi coglie di sorpresa. I colori iniziano a prendere forma e le forme iniziano a prendere sostanza facendomi capire che ormai sono arrivato. Finisce la solitaria notte, che tanto solitaria non è stata perché molti se non tutti, anche se per un sol momento, mi hanno sostituito alla guida della mia casa viaggiante… io avevo altro da fare: dare voce e concretezza all’avventura che ci accompagnerà fino a metà settembre!

Occhio all’onda!

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