Emozioni Olimpiche


Ho conosciuto Frank Guglielmi nello stesso modo con cui ho conosciuto re Artù e i Cavalieri della tavola rotonda e cioè attraverso la lettura del suo blog, attraverso le parole scritte nei suoi interventi sul mitico forum di CKItalia e dai racconti di vari menestrelli della canoa che decantavano le qualità e le doti di un umile lavoratore della pagaia. Sì, lo so! Re Artù e Lancillotto non avevano un loro blog, ma era solo un piccolo dettaglio di collegamento wi-fi che allora si chiamava menestrello e non google o wikipedia!
Ho amato molto le avventure del buon re d’Inghilterra e spesso mi sono immaginato a Camelot tra duelli cavallereschi e sfide medioevali, così come leggendo le parole di Frank nel post “emozioni olimpiche” mi sono ritrovato d’incanto seduto nel suo locale con un buon bicchiere di prunent tra le mani e qualche fetta dei salumi del divin porcello ad ascoltare le novelle di una gioventù di un tempo che ha speso gli anni migliori a pagaiare su un lago incantato con un sogno nel cuore. Assaporo e colgo l’emozione che traspare dagli occhi di Ugo e Zius, che ovviamente non conosco, ma che sovrappongo ad un mio Teo o Luca. Godo degli aneddoti che uno dopo l’altro escono dal mazzo di carte tenuto nelle mani dell’allenatore di un tempo e affettuoso e saggio uomo di oggi. Ogni carta giocata è una carta vinta e tra un lancio e l’altro i jolly: Ponchio, Uberti, Ganna, Carraro, Bonomi. Nomi altisonanti con tante storie da raccontare. Chi in Italia mastica solo un pochino di canoa non può non saltare in piedi sulla sedia al solo nominare tanta grazia canoistica. Anch’io, che mi sono sempre dimenato su fiumi con paletti appesi al vento, ho avuto modo di conoscere questi personaggi, condividere con loro tanto sudore sulle acque del lago Paola. Io vestivo le loro stesse divise solo con alamari diversi tanto che finanza e forestale molto spesso si confonde per colore e foggia. Di Francesco ricordo la serietà negli allenamenti e una corsa veloce, di Marco la forza brutale, di Paolino il sorriso e la leggerezza, di Beniamino avambracci paurosi e cervello sopraffino senza il quale i muscoli poco contano. Sempre seduto e silenzioso, in un angolo della sala, continuo a godere dei racconti del mitico Frank mentre decanta ai suoi commensali le ultime prodezze delle nuove leve. Ora sulla barca non è più solo, l’angusto spazio lo condivide con l’allievo del passato che tanti metalli preziosi gli ha regalato sul quel guscio che silenzioso taglia l’acqua in due. Oggi al suo fianco c’è un Bebo allenatore che oltre alla competenza trasmette carisma e tanta passione. Mima gesti e vogate dei suoi giovani allievi, si contorce e si dimena per attirare attenzione. Il tavolo ormai è stretto e la sala al completo è attonita a seguire ogni dettaglio che parola dopo parola si colora sempre di più. Il finale è travolgente e le parole di Ugo risuonano non solo in tutto il locale, ma rimbalzano su quel lago d’incanto, di gioia, di sofferenza, di piacere e di emozione:” a parte gli scherzi, Frank, dobbiamo ringraziarti per tutta la vita per quello che ci hai dato" . A piangere di gioia e commozione però non sei solo tu mio caro Re Artù FranK, ma anche noi! A molti chilometri di distanza, colei che con me condivide ogni respiro, leggendoti ha avuto la stessa reazione…

Dimenticavo di dirvi che per tutta la serata Ingrid Bergman, in tulle bianco, era seduta vicino al piano di Dooley Wilson e fuori con la sigaretta in bocca appoggiato ad una canoa Bogart… Humphrey Bogard ovviamente
E le note sono quelle di: You must remember this,
A kiss is still a kiss,
A sigh is just a sigh.
The foundamental thing apply As time goes by …

Occhio all’onda! Ettore Ivaldi

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