Il team slovacco



Gli slovacchi hanno tutti i giorni un’ora riservata dalle 9,15 alle 10,15. Raggiungono il Penrith Whitewater Stadium in ordine sparso, ma rispettando però una preciso protocollo. Il primo ad arrivare è sempre Juraj Mincik dal lato destro del canale, quello per il pubblico per intenderci, attraversa il primo ponticello che incontra ed inizia a studiare il percorso che disegna su una cartellina che porta sempre con sé. Una decina di minuti più tardi sopraggiungono in canoa i cugini Skantar con Karol Rozmus e, lasciate le canoe sul prato, si appropinquano al loro allenatore per conoscere il percorso. Arriva, corricchiando in abiti ancora civili, Matej Benus accompagnato dalle fidanzate dei cugini… mica scemo Benus! E tutti assieme camminano lungo il percorso per erudirsi sull’allenamento da fare. Nel frattempo giunge anche Elena Kaliska con il tecnico ed un ragazzino che segue lei personalmente, un giovane kappa uno particolarmente legato alla bi-campionessa olimpica. Certo è che il giovanetto ha scelto bene il suo mentore per un futuro che si prospetta già ricco di opportunità. Anche i tre, dopo vari consulti, esaminano il percorso e decidono il da farsi. Dalla collinetta spunta una gamba così lunga che passano diversi secondi prima che arrivi la seconda con il resto del corpo, a questo punto la successiva azione di deambulazione segue la stessa metodica. Ferma in quella posizione statuaria è Jana Dukatova che attende il buon Robert che viceversa di passi per raggiungerla ne deve fare giusto il triplo. I due non scambiano una parola e a gesti indicano le porte da fare. Decisamente più rilassato è l’arrivo di papà Martikan che in mezzo al pratone si toglie la maglia, guarda il cielo e annuisce. Poi questa mattina era indaffarato con cuffiette e I-phon, fatto decisamente insolito e alquanto preoccupante… mah vedremo, vi aggiornerò sul seguito. Al figlio campione è impedito superare a piedi la linea che demarca il canale. Lui si limita a scendere in canoa. Aspetta sul laghetto di partenza l’ora fatidica e giusto 2 minuti prima si lancia nel budello di acqua per le sue 50 discese giornaliere! Giusto per la cronaca i due minuti di anticipo li aggiunge ai 2 minuti finali rosicchiati all’ora successiva e così facendo è assolutamente il primo a partire e l’ultimo a scendere. Con andatura incerta arriva anche Juraj Ontko, leggermente sovrappeso ultimamente, che va subito a consulto da Mincik il quale deve, presumo, aggiornarlo sui progetti della giornata lavorativa. I due guardano il tracciato, sorridono, anzi per la verità a sorridere è solo Ontko: Mincik ha passato troppo tempo con i fratelli Hochschorner per permettersi di esteriorizzare il suo stato d’animo. Alla fine prendono una decisione e si piazzano in punti diversi per fare le riprese video.
Accompagnato dalla moglie e dalla fidanza del figlio arriva anche papà Cibak che scambia in ordine due parole con tutti i vari tecnici della sua squadra presenti sul percorso. Non sembra preoccuparsi, almeno per i primi 10 minuti del figlio-atleta che sta ultimando il riscaldamento sempre sul tracciato di gara. Ma la parata non è finita qui. Infatti pochi minuti dopo l’inizio dell’allenamento arriva un signore sulla sessantina decisamente lento nel muoversi, probabilmente per i diversi chili che deve portarsi appresso, e si piazza a fatica sulla collinetta quasi a creare una sorta di scudo spaziale a quel gruppo di atleti e allenatori impegnati dall’altra parte. La cosa, visto che si ripete sempre e non può essere una fatalità, ha stuzzicato non poco la mia curiosità. Alla fine dopo vari accertamenti ne è uscita una versione ufficiale slovacca: è un amico di Martikan che ogni tanto lo segue. Ma pensa un po’ tu!
Infine sulle panchine di legno e sotto l’ombrellone con libri e dispense varie è seduto, con tanto di evidenziatori in mano, il fisioterapista pronto ad intervenire in caso di necessità.

Ecco, il quadretto slovacco credo che sia così completo.

Occhio all’onda! Ettore Ivaldi

Australia - Penrith, 4 marzo 2010 - slalom traning camp … fra 4 giorni si torna a casa!


_________________________________________________________
nelle foto in alto Elena Kaliska l'allenatore e il giovane allievo
in basso il gruppo di Juraj Mincik

Commenti

Post più popolari