...Aspettando i Mondiali di Slalom - 29


Che strano! Mi è capitato di entrare nel sito http://www.danielemolmenti.it/ e leggere il suo commento alle gare dell’ultima prova valida per la Coppa del Mondo di slalom. Poco prima avevo preso visione del commento sul sito della Fick. Dopo una brevissima riflessione noto con piacere che l’arte del taglia ed incolla non è solo prerogativa del commissario tecnico dello slalom, visto che non sono neppure male i nostri giornalisti. Infatti, dopo aver portato un pochino di iella nell’attribuire la coppa già nelle mani dell’italiano 15 giorni prima dalla fine delle competizioni, hanno pensato bene di selezionare il testo dalla pagina web del campione friulano, quindi di utilizzare il tasto destro del mouse, spostare il cursore sul comando copia, cambiare foglio, cliccare nuovamente il tasto destro del piccolo topolino e utilizzare il terzo comando dall’alto: copia!
Le parole usate e le frasi, alcune delle quali mantenute nella loro integrità

(… “dopo una facile qualifica, si e' imposto nella semifinale e si e' confermato in finale come il più veloce conquistando un'altra gara internazionale e ampliando il suo palmares” – “Daniele (1 oro,1 argento,1 bronzo,1 sesto posto finale) e Peter (2 ori, 1 argento, 1 dodicesimo fuori finale), sono volati in Canada proprio per…”)

sono state leggermente modificate per dare meno nell’occhio. Così l’apertura di Molmenti viene fusa con il proseguo del pezzo, facendone l’apertura della Fick e così via. Peccato solo che una telefonata al protagonista assoluto dello slalom nazionale potevano pur sprecarla, magari per offrire ai lettori anche un’altra angolazione dei fatti. Dalla voce, un bravo giornalista, può capire e intendere molte cose, chiedere poi che l’informazione fosse approfondita, mi rendo conto di chiedere troppo! La iella, i giornalisti,possono tranquillamente scaricarla sul commissario tecnico (sulle ultime convocazioni leggo però che attualmente usano la dicitura tecnico nazionale) visto che lo stesso dichiara - da fonte Fick:” ’Rientreremo in Italia e vedremo di chiarire meglio la situazione – ha affermato il dt azzurro Mauro Baron, anch’egli sorpreso” . Sorpreso di cosa? Forse di non sapere il regolamento della Coppa del Mondo ampiamente discusso e approfondito nel corso del simposio di allenatori tenutosi lo scorso inverno a Varsavia o di non essere più direttore tecnico?
Altro amletico dubbio: ma il tecnico delle canadesi perché non segue le canadesi visto che sulla carta è lui il responsabile? Perché non ci fanno sapere nulla sul rimpasto degli staff tecnici dopo una burrascosa riunione tenutasi in quel di Limena? Le Società protagoniste della Federazione, ma è meglio non utilizzare i relativi tecnici e soprattutto meglio tenerle all’oscuro dei macchinosi congegni che si stanno ponendo in essere.


Leggo poi con molto piacere le richieste dell’amico Mauro Canzano, rientrato dai mondiali di discesa con parecchie medaglie al collo, che mi invita praticamente a nozze! Mi rendo conto in effetti che le squadre con cui ho modo di collaborare o veder all’opera, stanno seguendo gli stessi principi metodologici. Sono queste infatti le ultime settimane di gran carico di lavoro. Si stringono i denti in attesa del conto alla rovescia, dove si preferirà avere meno lavoro, puntando quasi esclusivamente sull’aspetto qualitativo. Siamo a 29 giorni dalla prova iridata e quasi tutti stanno chiudendo con i sovraccarichi. Ancora la prossima settimana e poi i pesi si impolvereranno in palestra in attesa del prossimo autunno. Gli inglesi, già da alcuni anni, utilizzano, negli allenamenti con sovraccarichi, esercizi del sollevamento pesi per rinforzare gambe e zona lombare oltre al fatto di allenare l’aspetto proprioccettivo che poi ritroveranno in canoa. Sulla barca si mantengono ancora dei lavori aerobici, soprattutto per smaltire i lavori lattacidi che sono diventati punto cruciale di questa fase di preparazione. Molto lavoro è fatto sotto l’aspetto tecnico e qui ogni squadra, ma direi soprattutto ogni atleta, si sbizzarrisce su come elevare al massimo questo aspetto strettamente personale. In sostanza, chi sta lavorando sul percorso dei mondiali, si concentra su tutte le possibili combinazioni che potrà trovare in gara. Le soluzioni poi si inseriscono nei percorsi lunghi, nei diviso due o quattro. Anche l’utilizzo del video è predominante senza però diventare assillante. Si cerca soprattutto la positività dell’atleta nelle singole manovre, per dargli precisi punti di riferimento, che poi dovrà ritrovare nei momenti decisivi. Noto che in tutte le grandi squadre c’è la massima esaltazione nel lavoro individuale. Un costante feedback tra atleta e allenatore e tra allenatori e allenatori. Uno scambio costante di informazioni e di sensazioni che inevitabilmente fanno parte del gioco. Lo scopo è quello di aggiustare le proposte di lavoro in relazione allo stato psico-fisico di ogni atleta. Si sa che insistere su un allenamento, se pur programmato, potrebbe avere conseguenze negative. Ecco qui l’abilità di calibrare costantemente il tiro. Formule magiche non ci sono e non le vedo in nessuna altra squadra, c’è la consapevolezza in tutti che alla base c’è sempre una costanza nel lavoro e soprattutto una grandissima motivazione, soprattutto in questa fase dove è facile vivere esaltanti momenti ed è altrettanto facile farsi trascinare nel buio dell’attesa.


Occhio all’onda! Ettore Ivaldi - Seu d’Urgell 11 agosto ... a 29 giorni dal Mondiale e a 1.080 da Londra!

P.S. rimango a disposizione per richieste di approfondimenti vari o curiosità e ringrazio Canzano che ha rotto il ghiaccio.

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