Lo so! è una vera e propria americanata, ma ogni volta che si ammaina la bandiera ufficiale, si piega, la si consegna al presidente del comitato organizzatore, il quale a sua volta la mette nelle mani del rappresentante continentale per affidarla alla prossima sede del campionato, mi emoziono e capisco che è veramente finita. Entra in archivio anche l’11esima edizione dei campionati Europei Junior e la settima U23. E’ controverso il fatto se è meglio tirare le somme a caldo, quando cioè nella mente hai tutto chiaro e lucido, oppure rimandare a data da destinarsi mettendo tutto nel grande calderone di una analisi poco obiettiva e tanto politica, nella speranza che il tempo faccia dimenticare. Io, purtroppo, vivo di realtà, vivo nella concretezza dei numeri, vivo chiedendo a me stesso che cosa posso fare domani mattina per il 10 luglio del 2010! Certi numeri di questi europei dovrebbero mettere l’ansia a molti, dovrebbero far riflettere a lungo le menti di chi tira i fili della canoa slalom italiana. Chiunque capirebbe! Tra under 23 e junior l’Italia ha preso 8 semifinali, 4 finali, 1 medaglia. La Slovenia che fa in tutto 2 milioni di abitanti e sono 4 club hanno avuto 20 semifinali, 8 finali, 4 medaglie. Cosa dire della Polonia che dispone di un canale a Cracovia e altri centri sparsi nelle campagne di una nazione che non è da molto uscita dalla povertà? I polacchi tornano a casa con 22 semifinali, 10 finali e 5 medaglie. Non sono neppure da prendere in considerazione nazioni come Francia, Germania, Repubblica Ceka, lontane anni luce da noi. Non tanto per le 8 medaglie che hanno vinto (e ne ha conquistate 6 anche la Slovacchia) - ma per le innumerevoli semifinali e finali che testimoniano un lavoro a grande raggio. Forse si potrebbe pensare di lavorare come sta facendo la Russia – 21 semifinali, 5 finali e 3 medaglie – con umiltà, sui canali, con tecnici che pensano solo a fare il tecnico senza scaricare le responsabilità sulle società che non possono, perché non ne hanno la competenza, elevare il livello. In questo momento i club possono solo far giocare i più giovani per i primi anni di canoa, possono farli innamorare di questo meraviglioso sport, ma poi, chi di dovere, deve rimboccarsi le maniche, abbandonare i grandi progetti che hanno avuto solo la capacità di estinguere come dinosauri le povere donne e le canadesi e lavorare duramente… forse 24 ore al giorno non basteranno!

Avrei preferito raccontarvi delle belle finali di oggi, della sfida tra Combot e Radilek, tra Benus e Elosegui o tra Corinna Kunle ed Elizabeth Neave nella gara vinta dalla diciannovenne Kateřina Kudejova. Sarebbe stato bello cercare di ricreare, per regalarvelo, quel clima che abbiamo vissuto oggi sugli spalti tra i variopinti fans polacchi e gli arancioni sloveni. Trasmettervi i suoni delle trombette dei ceki, le urla degli slovacchi, lo sventolio delle bandiere. Purtroppo il confronto dei dati mi ha gettato nello sconforto e, forse, mi ha abbandonato lo spirito dell’acqua che corre… speriamo solo per questa sera!

Occhio all’onda! Ettore Ivaldi – Campionati Europei Slalom Junior&U23 Liptvosky 2009

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