Ciao Giorgio!
L’ ho prima conosciuto attraverso i racconti di un fratello che lo amava, poi, finalmente, il grande incontro, ospite nel suo trullo a Cisternino e le grandi attese sono state tutte ripagata all’istante. In quell’angolo di Puglia, attraverso una sorta di mulattiera, non ci sono arrivato da solo, ma con due pulmini del mitico Canoa Club Verona, carichi di giovani canoisti con tanti sogni nei loro cuori. Perché da quelle parti è presto detto: alla fine degli anni ’90 allenavo le nuove leve della canoa veronese e in breve eravamo diventati una sorta di grande famiglia che condivideva pure le vacanze, quindi, perché non andare al mare a conoscere colui che la canoa l’aveva portata nella nostra città e ci aveva così aperto un mondo e uno stile di vita? La prevedibile somiglianza con Lucio, il fratello più giovane, si è rivelata incredibile e la sua barba bianca e ancora più fitta del suo consanguineo, gli dava una sorta di saggezza unica verso le cose del mondo. Sembravano nascoste ne